Geopolitica

La Polonia avverte Kiev: mai più insulti. Bruxelles apre i colloqui per Ucraina nella UE

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj non dovrebbe mai più diffamare la Polonia sulla scena mondiale, ha avvertito il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, mentre Kiev e Varsavia continuano a litigare sulle esportazioni di grano.

 

«Voglio dire al presidente Zelens’kyj di non insultare mai più i polacchi, come ha fatto di recente durante il suo discorso alle Nazioni Unite», ha detto Morawiecki alla folla durante una manifestazione nella città di Swidnik venerdì.

 

«Il popolo polacco non permetterà mai che ciò accada e difendere il buon nome della Polonia non è solo mio dovere e onore, ma anche il compito più importante del governo polacco», ha affermato il primo ministro, sottolineando che Varsavia difenderà i suoi interessi «nell’attuale contesto geopolitico».

 

Come riportato da Renovatio 21, lo Zelens’kyj aveva, pur senza fare nomi, attaccato la Polonia nel suo discorso alla plenaria ONU di questa settimana, lanciando contro Varsavia la grottesca accusa di fare il gioco della Russia.

 

La tensione tra i due Paesi, andata aumentando nel corso delle ultime settimane per la questione dello stop alle importazioni del grano ucraino, ormai non sembra più risolvibile.

 

Il presidente polacco Andrzej Duda in settimana aveva descritto Kiev come «un uomo che sta annegando», che rischia di trascinare sott’acqua coloro che cercano di salvarlo

 

Nel frattempo, Bruxelles sta accelerando il processo per rendere Kiev uno Stato membro della UE.

 

La Commissione Europea, raccomanderà a breve l’inizio dei colloqui formali per avviare il processo di adesione dell’Ucraina al blocco, ha riferito venerdì Bloomberg, citando fonti anonime a conoscenza della situazione.

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La Commissione potrebbe avviare quello che probabilmente sarà un processo pluriennale il prossimo mese, scrive la testata economica statunitense, con i leader europei che dovrebbero insistere sui progressi compiuti in aree chiave, come l’eliminazione della corruzione, come passi iniziali del processo. Bloomberg aggiunge che lo sviluppo sarà visto da Kiev come una spinta e un contrappeso alle notizie di debole entusiasmo per la continuazione del sostegno occidentale al suo sforzo bellico.

 

Una volta formalizzata la raccomandazione della Commissione, i legislatori dell’UE dovranno dare il via libera alla mossa – dopodiché l’Ucraina sarà tenuta ad adattarsi alla legislazione dell’Unione Europea su questioni come lo stato di diritto e la sua economia.

 

La raccomandazione della commissione sarà discussa formalmente a dicembre, ha detto Bloomberg, anche se le posizioni sconosciute di alcuni stati membri, tra cui quello dell’Ungheria, potrebbero rappresentare un problema.

 

In un vertice in Spagna il mese prossimo, vari leader dell’UE discuteranno dell’allargamento del blocco, compreso come adattarsi a potenziali nuovi membri come i paesi dei Balcani occidentali e la Moldavia, nonché l’Ucraina.

 

Nell’ambito del suo discorso sullo stato dell’Unione 2023 all’inizio di questo mese, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato che i nuovi membri dell’UE «ci daranno il peso geopolitico e la capacità di agire» aggiungendo che il blocco, che attualmente conta 27 membri, potrebbe presto averne più di 30 – e che «il prossimo allargamento deve anche essere un catalizzatore di progresso».

 

«Abbiamo visto i grandi passi avanti che l’Ucraina ha già fatto da quando le abbiamo concesso lo status di candidato» nel luglio 2022 ha aggiunto la Von der Leyen.

 

Bloomberg riferisce, tuttavia, che le sue fonti hanno avvertito che il mancato avvio dei colloqui per l’integrazione dell’Ucraina nell’UE sarebbe politicamente scomodo per la commissione e potrebbe essere visto come un blocco che non sostiene i faticosi sforzi di controffensiva di Kiev.

 

Un altro fattore citato da Bloomberg, secondo un anonimo diplomatico dell’UE, sarà la necessità di bilanciare il desiderio dell’Ucraina di aderire all’UE con i paesi dei Balcani occidentali che desiderano fare lo stesso, e di dimostrare che non vengono mostrati favoritismi a Kiev durante il processo.

 

L’intera situazione è assurda, bislacca oltre ogni limite: la UE si tira dentro un Paese in guerra (!), ripieno di nazisti veri e propri, dove i partiti di opposizione sono stati dissolti dal potere, tutta l’informazione limitata (anche sul web), con per soprammercato liste della morte dove si contano cittadini europei. Però nel contempo valuta anche le candidature dei Paesi balcanici, così non sembra che voglia fare preferenze per il Paese più problematico del pianeta.

 

Quanto dovremo sopportare, ancora la UE e la sua follia tossica?

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

 

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