Epidemie

La polizia svizzera minaccia di interrompere l’applicazione delle regole COVID-19

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La polizia in Svizzera ha minacciato di interrompere l’applicazione delle regole COVID-19 per il timore che le misure stiano minando in modo sproporzionato i diritti fondamentali dei cittadini.

 

Un gruppo che rappresenta gli agenti di polizia nel paese alpino ha scritto una lettera alla Federazione svizzera degli ufficiali di polizia (FSFP) avvertendo della potenziale insubordinazione all’interno della forza per l’applicazione delle leggi antipandemiche.

 

«Se le misure dovessero entrare in conflitto con l’opinione generale della popolazione, limitando in modo sproporzionato i loro diritti fondamentali, molti agenti di polizia non sarebbero più disposti ad applicarle», scrive il gruppo nella lettera.

 

«Se le misure dovessero entrare in conflitto con l’opinione generale della popolazione, limitando in modo sproporzionato i loro diritti fondamentali, molti agenti di polizia non sarebbero più disposti ad applicarle»

Mentre la lettera è stata accolta favorevolmente fra coloro che avversano il lockdown, la FSFP ha tentato di respingerla affermando che rappresentava solo un piccolo numero di agenti di polizia.

 

La Conferenza dei comandanti di Polizia Cantonale è andata oltre, minacciando di sanzioni gli agenti se si fossero rifiutati di far rispettare le misure.

 

«Un ufficiale che si rifiuta di far rispettare la legge può essere punito», ha un suo rappresentante, che tuttavia dice di comprendere le ragioni dei colleghi.

 

Vi sono stati altri casi di rifiuto da parte dei poliziotti di applicare le leggi straordinarie della pandemia.

 

A inizio anno, nella provincia canadese dell’Ontario, la polizia ha rifiutato i nuovi poteri conferitile dal governo provinciale: avrebbero potuto fermare qualsiasi automobilista o pedone e chiedere di sapere dove vivono e perché non erano a casa, ma hanno ritenuto di non avvalersi di questa facoltà non esattamente costituzionale.

 

Vi è stato il caso, in Italia, delle dichiarazione di alcuni vigili urbani di Roma che annunciavano l’intenzione di boicottare il green pass («non faremo multe»).

 

Alle manifestazioni anti green pass di questi ultimi sabati abbiamo visto, per esempio a Firenze, la polizia togliersi il casco in segno di rispetto per la protesta dei cittadini.

 

 

Altri Paesi stanno invece procedendo con la militarizzazione del lockdown, con tanto di soldati per le strade: è il caso, oramai davvero spaventoso, dell’Australia.

 

 

 

Immagine di Kecko via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

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