Immigrazione
La polizia britannica arresta la moglie di un politico per un tweet
La moglie di un consigliere conservatore del Regno Unito è stata arrestata con l’accusa di odio razziale, dopo aver affermato che gli hotel che ospitano richiedenti asilo dovrebbero essere incendiati, hanno riferito i media britannici martedì.
Lucy Connolly ha rilasciato queste dichiarazioni sul suo account X poche ore dopo l’accoltellamento mortale di tre studentesse in una lezione di danza nella città di Southport il 29 luglio. Il presunto assassino è stato identificato come Axel Rudakubana, un diciassettenne nato in Gran Bretagna da genitori ruandesi.
In un post ora cancellato, la donna di 41 anni, che lavora come tata a Northampton, ha affermato: «Deportazione di massa adesso, incendiate tutti i fottuti hotel pieni di bastardi, per quel che mi riguarda, e mentre ci siete, portatevi dietro anche il governo traditore e i politici».
«Mi sento fisicamente male sapendo cosa queste famiglie dovranno sopportare ora. Se questo mi rende razzista, così sia».
Posted without comment. pic.twitter.com/h8vDScF67t
— Stan Collymore (@StanCollymore) August 6, 2024
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Da allora la Connolly si è scusata e ha affermato di aver agito sulla base di informazioni «false e malevole» e di aver scritto il post in un momento di «estrema indignazione ed emozione».
La polizia del Northamptonshire ha dichiarato che la donna è stata arrestata con l’accusa di incitamento all’odio razziale e che è ancora in custodia.
Suo marito, il consigliere conservatore Raymond Connolly, ha affermato che sua moglie ha scritto un «tweet stupido e impulsivo, spinto dalla frustrazione, e lo ha subito cancellato».
«È una brava persona e non è razzista», ha detto alla BBC, aggiungendo che «si prende cura di bambini somali e bengalesi e li ama come se fossero suoi».
In un altro post su X di martedì, la Connolly ha affermato: «Sono una persona a cui stanno molto a cuore i bambini e la somiglianza tra quei bellissimi bambini che sono stati attaccati così brutalmente e mia figlia mi ha sopraffatto dall’orrore, ma non avrei dovuto esprimere quell’orrore nel modo in cui ho fatto».
Come riportato da Renovatio 21, le autorità britanniche hanno dichiarato apertamente che perseguiranno quanti protestano anche online, arrivando a dire che anche ritwittare qualcosa può costituire un reato.
Secondo alcune stime il numero di persone arrestate in Gran Bretagna per qualcosa scritto su internet supererebbe le tremila persone.
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Il problema della libertà di parola nel Regno Unito è risalente.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa un uomo fu arrestato un veterano dell’esercito per aver condiviso su Facebook un meme critico degli LGBT, con le bandiere arcobaleno a formare una svastica. Il meme era stato pubblicato previamente dal politico conservatore Laurence Fox, che ebbe l’account Twitter bloccato.
L’anno scorso vi fu il caso di una minorenne autistica arrestata e prelevata con forza da casa dalla polizia per aver detto la parola «lesbica».
La psicopolizia britannica è arrivata al punto di perseguire – davvero – le preghiere detto con la mente, come dimostrano i vari arresti di persone che pregano in totale silenzio fuori dalle cliniche abortiste.
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Immagine screenshot da Twitter