Geopolitica

La perdita di popolazione in Ucraina mette in pericolo la ricostruzione: think tank austriaco

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Il Wiener Institut für Internationale Wirtschaftsvergleiche (Istituto di Vienna per gli Studi Economici Internazionali, detto anche WIIW) ha pubblicato un rapporto che mostra che è improbabile che l’Ucraina si riprenda demograficamente dalle conseguenze della guerra, rendendo così estremamente difficile la ricostruzione.

 

L’Ucraina «affronta una drammatica sfida demografica, simile all’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale», ha concluso lo studio, intitolato «Le sfide demografiche alla ricostruzione dell’Ucraina».

 

«Ci sarà semplicemente una mancanza di persone che consentano all’Ucraina di riprendersi dalla distruzione e di far ripartire l’economia. Il problema sarà particolarmente grave nelle regioni orientali e sud-orientali del Paese più colpite dalla guerra», si legge in un comunicato che introduce lo studio.

 

«Soprattutto, un massiccio deflusso di donne istruite in età lavorativa e fertile, che costituiscono circa il 70% dei rifugiati adulti, rischia di sostenere a lungo la perdita di popolazione. Inoltre, molti bambini e giovani hanno lasciato il Paese, in quanto costituiscono circa un terzo dei rifugiati».

 

«Molti di loro non ci saranno più quando si tratterà di ricostruire il Paese devastato dalla guerra. Partiamo dal presupposto che oltre il 20% dei rifugiati non tornerà in Ucraina», afferma Maryna Tverdostup, economista di WIIW e autrice dello studio in un  comunicato stampa.

 

Lo studio ha utilizzato un modello di previsione completo, che esamina vari scenari riguardanti la durata e l’escalation militare della guerra.  «In tal modo, lo sviluppo della fertilità specifica per età, della mortalità specifica per età e genere, dei tassi di emigrazione dei rifugiati specifici per età e genere e dei tassi di rimpatrio specifici per età e genere nella popolazione sono modellati per quattro scenari e incorporati in il modello di crescita della popolazione stocastico».

 

Anche nello scenario migliore, ritiene, in cui la guerra finisca quest’anno, la popolazione ucraina «non tornerebbe mai al suo livello prebellico di circa 42,8 milioni, e sarebbe di circa 35 milioni nel 2040, circa il 17% al di sotto del suo livello prebellico» del 2021.

 

«Nello scenario peggiore in cui la guerra si intensificherà fino al 2025, nel 2035 ci sarebbe una popolazione inferiore del 19%».

 

È da considerare anche le bombe a grappolo fornite dagli USA potrebbero rendere inabitabili intere zone del Paese dove l’esercito ucraino le impiegherà, mutilando e uccidendo adulti e bambini per decenni come visto in Cambogia.

 

 

 

 

 

Immagine di teteria sonnna via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

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