Economia

La Nigeria vieta Binance, il più grande scambio di criptovalute al mondo

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La Securities and Exchange Commission, l’organo di controllo del mercato azionario, della Nigeria ha dichiarato «illegali» le attività di Binance, vietando il più grande scambio di criptovalute del mondo dal Paese, secondo una dichiarazione del regolatore.

 

«Binance Nigeria Limited ha l’ordine di interrompere immediatamente la sollecitazione di investitori nigeriani in qualsiasi forma», ha dichiarato venerdì 9 giugno la SEC nigeriana, definendo la società illegale, poiché non era né registrata né regolamentata. Politiche simili sono previste per altri scambi di criptovalute.

 

Le normative per le risorse digitali sono state introdotte dal governo di Lagos lo scorso anno nel tentativo di trovare una soluzione di compromesso per evitare un divieto assoluto delle risorse crittografiche e una totale assenza di regole relative all’uso di valute virtuali.

 

Anche altri paesi stanno reprimendo l’aspetto non regolamentato degli scambi: Binance si sta ritirando dal Canada, accusando una nuova serie di regolamenti emanati da Ottawa per disciplinare l’industria delle criptovalute nel Paese.

 

La Nigeria sei mesi fa aveva limitato i prelievi al bancomat per spingere l’uso della moneta digitale di Stato.

 

Come riportato da Renovatio 21, gli USA stanno cercando di congelare Binance, che in questi mesi ha subito un significativo deflusso di fondi, così come stanno crollando gli investimenti sulle società basate sulle crypto.

 

Un’altra grande società di criptovalute, Coinbase, ha minacciato di lasciare gli USA.

 

Alla Bitcoin conference dello scorso maggio, il candidato presidente Robert F. Kennedy jr. ha dichiarato chiaramente che se eletto presidente difenderà il Bitcoin, perché convinto del suo valore di libertà dopo aver visto come il governo Trudeau avesse cancellato i conti correnti e perfino le riserve in criptovalute dei camionisti che protestavano contro l’obbligo vaccinale.

 

Kennedy ha quindi attaccato le CBDC, le monete digitali di Stato, pronte ad essere lanciate ovunque, come sistema di controllo della popolazione.

 

Come ripetuto da Renovatio 21, tutto il caos recente attorno ai Bitcoin – con crack, arresti e pure con qualche morto – pare avere questo fine:  l’introduzione definitiva della moneta virtuale da Banca Centrale, cioè il bitcoin di Stato, che non tollererà come concorrente né il contante né le criptovalute, e che renderà obsolete ed inutili le banche: ogni transazione, ogni danaro del sistema apparterrà ad una piattaforma di Stato (o, nel caso dell’euro digitale, Super-Stato) che verrà usata anche per controllarvi, sorvegliando ed impedendo i vostri acquisti nelle modalità previste dal danaro programmabile (limitazioni di tempo, spazio, qualità dell’oggetto acquistato, etc.)

 

 

 

 

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