Alimentazione

La microplastica nell’intestino è correlata alle malattie infiammatorie croniche intestinali

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Le microplastiche, minuscole particelle che ora si trovano nei corpi delle donne incinte, nelle profondità  degli oceani della Terra e, sfortunatamente, sono state trovate anche nell’intestino delle persone.

 

Per anni non è stato chiaro come le microplastiche influiscano sulla salute umana, ma la ricerca ha cominciato a concentrarsi sulle conseguenze.

 

Un nuovo studio condotto da scienziati in Cina ha trovato un legame tra microplastica la malattia infiammatoria intestinale, detta con l’acronimo inglese IBD.

 

Lo studio ha esaminato campioni fecali di pazienti con IBD per la presenza di microplastiche.

 

«Abbiamo scoperto che la concentrazione fecale [microplastica] nei pazienti con IBD era significativamente più alta di quella nelle persone sane», hanno scritto gli autori nello studio. «In totale, sono stati rilevati 15 tipi di [microplastiche] nelle feci».

 

Secondo Science Alert , non è chiaro se le persone con IBD abbiano più problemi a filtrare la plastica dal loro corpo, causandone l’aumento dei livelli, o se la plastica stessa causi la malattia. «Ciò che è chiaro, tuttavia, è che esiste una sorta di legame tra problemi intestinali cronici e microplastiche, ed è forte» riassume Futurism.

 

Ci sono molti modi in cui le microplastiche entrano nei nostri corpi. La plastica che gettiamo si rompe al sole, all’acqua dell’oceano e al vento.

 

Poi respiriamo la polvere, beviamo l’acqua dalle bottiglie di plastica o dal rubinetto e mangiamo carne, crostacei in particolare.

 

Tutti questi possono contenere microplastiche e sostanze chimiche.

 

Gli scienziati affermano che stiamo raggiungendo un punto di svolta irreversibile nella lotta contro l’inquinamento da plastica.

 

Una volta che le sostanze chimiche e le particelle entrano nei nostri corpi, potrebbero essere con noi per generazioni e non è esattamente facile setacciare la Terra alla ricerca di particelle microscopiche.

 

Non è chiaro nemmeno il rapporto con di questo inquinamento con il microbiota intestinale, che la scienza degli ultimi anni ha indicato come un continente ancora sconosciuto della salute.

 

Il microbiota, cioè l’insieme di batteri simbionti che in miliardi vivono nel nostro intestino (si parla di 2 o 3 kg di esseri viventi per ogni essere umano) sono responsabili, a quanto sembra, dell’umore delle persone (producono neutrotrasmettitori), della loro composizione corporea (potrebbero essere un fattore fondamentale di aumento o diminuzione della massa grassa) e di tante altre questioni sanitarie.

 

Esistono inoltre studi sulla possibile correlazione tra autismo e microbiota.

 

 

 

 

 

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