Economia
La guerra in Ucraina ha esaurito il budget dell’UE. I tedeschi rifiutano di dare altri soldi a Bruxelles
La Commissione Europea ha fatto sapere di aver esaurito il suo budget UE e ha invitato gli Stati membri ad effettuare quindi rimborsi.
Il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner ha risposta, tuttavia, che la Germania non ha più soldi. Lo riporta la testata tedesca Die Zeit.
Die Zeit riferisce che «il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner non vede alcun margine di manovra per i pagamenti extra tedeschi nel bilancio dell’UE. La situazione del bilancio [tedesco] è tesa, ha detto a Bruxelles il politico».
Lindner, 45 anni, fa parte del governo Scholz in quota Freie Demokratische Partei (FDP), il Partito Liberaldemocratico tedesco.
«Alla luce dei tagli necessari al nostro bilancio nazionale, al momento non possiamo permetterci alcun contributo aggiuntivo al bilancio dell’Unione Europea» ha dichiarato il ministro.
Altri Stati della UE membri si trovano in una situazione simile. «Il bilancio a lungo termine 2021-2027 dell’Unione europea è “completamente esaurito” a causa, tra l’altro, degli alti costi per sostenere l’Ucraina. È attualmente in fase di revisione e i risultati della revisione saranno presentati il 20 giugno», scrive Die Zeit.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso la Germania ha approntato 2,7 miliardi di euro in armi da regalare a Kiev. Un anno fa Berlino aveva preso in prestito almeno 40 miliardi di euro per far fronte alle conseguenze della guerra in Ucraina.
L’Ucraina è un pozzo senza fondo dove l’Occidente sta gettando armi e danari, che si trasformano, raccontano vari episodi, in mercato nero internazionale di strumenti di morte come in quadri di immane corruzione oligarchica.
L’Ucraina è un buco nero che rischia di risucchiare l’intero vecchio continente: e non solo trascinandolo in una eventuale guerra con la prima superpotenza termonucleare globale (una «guerra senza vincitori», disse Putin), ma semplicemente drenando la sua economia già messa in ginocchio dalla follia delle sanzioni antirusse e dalla conseguente crisi energetica e produttiva conseguente.
Immagine di Stefan Müller (climate stuff) via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)