Sanità

La Gran Bretagna sospende temporaneamente il test PCR per i casi COVID asintomatici

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Dall’11 gennaio, coloro che risultano positivi al COVID-19 in Inghilterra con un test rapido «lateral flow» (LFD) non dovranno convalidare il risultato con un test PCR a meno che non sviluppino sintomi, ha affermato mercoledì l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) in un comunicato stampa.

 

«Anche se i livelli di COVID-19 sono alti, la stragrande maggioranza delle persone con risultati positivi al test rapido LFD può essere sicura di avere COVID-19», ha affermato UKHSA nel comunicato stampa.

 

Si prevede che la decisione allevierà la pressione sulla capacità di test PCR del Regno Unito e ridurrà il periodo di autoisolamento per alcuni.

 

Il primo ministro Boris Johnson ha affermato che la decisione è stata presa per garantire che la capacità di test PCR del Regno Unito «raggiunga coloro che ne hanno più bisogno».

 

Alle persone che risultano positive al coronavirus con un test rapido LFD ma non sviluppano una tosse continua, una temperatura elevata, o una perdita o un cambiamento del loro normale senso del gusto o dell’olfatto, viene detto di autoisolarsi immediatamente, riferire il risultato al sito web del governo e non prenotare un test PCR.

 

Il professor John Edmunds, membro del comitato consultivo scientifico del governo, ha affermato che il test PCR di conferma non è necessario perché «non solo fa perdere tempo, ma costa un sacco di soldi e consuma risorse di laboratorio che potrebbero essere utilizzate meglio altrove» scrive Epoch Times.

 

Edmunds ha tuttavia anche dichiarato  che ci sono anche degli aspetti negativi perché i test PCR  darebbero ai ricercatori «leggermente meno informazioni» sulle diverse varianti in circolazione perché i tamponi possono essere sottoposti a sequenziamento per determinare quale ceppo di coronavirus è presente.

 

La legge attuale britannica richiede alle persone di autoisolarsi fino a 10 giorni dopo aver ricevuto un test PCR positivo, ma molte persone asintomatiche avrebbero iniziato l’autoisolamento a seguito di un test LFD positivo come consigliato dal governo, allungando di fatto il periodo.

 

L’impressione generale è che ogni Paese, nonostante l’emergenza, si stia muovendo verso un allentamento del regime di test e di isolamento, probabilmente schiacciato dall’immane numero di casi che, ricordiamolo, riguarda anche e soprattutto i vaccinati

L’impressione generale è che ogni Paese, nonostante l’emergenza, si stia muovendo verso un allentamento del regime di test e di isolamento, probabilmente schiacciato dall’immane numero di casi che, ricordiamolo, riguarda anche e soprattutto i vaccinati.

 

Negli USA, l’ente per le epidemie CDC ha accorciato il periodo di isolamento raccomandato a soli 5 giorni.

 

In Italia, si è avuto il caso delle dichiarazioni del presidente della Regione Toscana che ha dichiarato in conferenza stampa che avrebbe chiesto al ministro della Salute di «evitare di eliminare dal green pass le persone già vaccinate perché risultano positive», per lo meno nel presente momento di crisi.

 

 

 

 

 

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