Grande Reset

«La globalizzazione è fondamentalmente morale»: la lettera di lode di papa Francesco a Klaus Schwab e World Economic Forum

Pubblicato

il

Papa Francesco ha inviato un messaggio di elogio al World Economic Forum (WEF) e al suo fondatore Klaus Schwab, scrivendo che l’incontro annuale del gruppo a Davos, in Svizzera, è una «importante opportunità» nel più ampio tentativo di «esplorare soluzioni innovative ed efficaci per costruire un mondo migliore».

 

«Mi auguro, quindi, che i partecipanti al Forum di quest’anno siano consapevoli della responsabilità morale che ciascuno di noi ha nella lotta contro la povertà, nella realizzazione di uno sviluppo integrale per tutti i nostri fratelli e sorelle, e nella ricerca della una convivenza pacifica tra i popoli», si legge nella lettera scritta in lingua inglese.

 

Il messaggio è stato inviato all’edizione 2024 incontro annuale del World Economic Forum, indirizzato al fondatore del WEF, il guru estremista Klaus Schwab.

Sostieni Renovatio 21

Bergoglio nel messaggio non menziona né Cristo, né il cattolicesimo né il ruolo della Chiesa cattolica, sottolineando invece il ruolo del WEF nel futuro globale.

 

Il romano pontefice ha scelto quindi di parlare delle sofferenze della guerra, insieme alla necessità di affrontare le «ingiustizie che sono le cause profonde dei conflitti». Tra queste ingiustizie, Francesco ha citato la «fame», lo «sfruttamento delle risorse naturali», insieme allo «sfruttamento» delle persone «costrette a lavorare per salari bassi».

 

Inoltre, ha menzionato un aspetto «fondamentalmente morale» dell’attuale «processo di globalizzazione» attualmente in corso e che mira a «plasmare il futuro della comunità internazionale».

 

«Il processo di globalizzazione, che ha ormai chiaramente dimostrato l’interdipendenza delle nazioni e dei popoli del mondo, ha quindi una dimensione fondamentalmente morale, che deve farsi sentire nelle discussioni economiche, culturali, politiche e religiose che mirano a plasmare il futuro della comunità internazionale» scrive alla setta di Davos il gesuita argentino.

 

Pur non promuovendo la fede o la religione come risposta alle attuali crisi della società, Papa Francesco invita governi nazionali e le imprese a promuovere «modelli di globalizzazione lungimiranti ed eticamente sani». Ciò consentirebbe di mettere il «potere» al servizio del «bene comune della nostra famiglia umana, dando priorità ai poveri, ai bisognosi e a coloro che si trovano nelle situazioni più vulnerabili».

 

Esortando le imprese a praticare «elevati standard etici», Francesco ha anche lanciato un appello alle nazioni affinché svolgano un nuovo ruolo nello sviluppo politico internazionale: «Allo stesso tempo, è evidente la necessità di un’azione politica internazionale che, attraverso l’adozione di misure coordinate, possano perseguire efficacemente gli obiettivi della pace globale e dello sviluppo autentico».

 

Questo sforzo internazionale comporterebbe il «controllo» di aspetti della sfera finanziaria, ha scritto, ispirandosi ai temi contenuti nell’agenda del «Grande Reset» di Schwab:

 

«In particolare, è importante che le strutture intergovernative riescano a esercitare efficacemente le loro funzioni di controllo e di indirizzo nel settore economico, poiché il raggiungimento del bene comune è un obiettivo che va oltre la portata dei singoli Stati, anche di quelli dominanti in termini di potere, ricchezza e forza politica».

 

«Anche le organizzazioni internazionali sono chiamate a garantire il raggiungimento di quell’uguaglianza che è alla base del diritto di tutti a partecipare al processo di pieno sviluppo, nel dovuto rispetto delle legittime differenze».

Aiuta Renovatio 21

Papa Francesco ha segnalato la sua intimità con Klaus Schwab del WEF, inviando un discorso al WEF cinque volte nel suo decennio di pontificato e consentendo una tavola rotonda annuale vaticana alla conferenza annuale con sede a Davos.

 

In un’intervista del 2021 con Vatican News, il parroco locale di Davos, padre Kurt Susak, ha rivelato che Francesco era stato invitato personalmente da Schwab per il cinquantesimo anniversario dell’evento, sebbene il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin fosse andato al posto del pontefice.

 

Le azioni e gli interessi pubblici di Papa Francesco sono strettamente in linea con Schwab, le élite globaliste e il WEF. Nel dicembre 2020, Francesco usò la frase «ricostruire meglio», lo slogan sinonimo di politiche globaliste. La frase era il nome del sito web di Joe Biden dopo le elezioni (BuildBackBetter.gov), in cui affermava di «ripristinare la leadership americana».

 

Poco dopo, Francesco si è unito alle aziende di tutto il mondo per promuovere un nuovo «sistema economico» di capitalismo in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, nonostante il loro legame con l’aborto, e il suo stesso appello a una vita semplice e austera.

 

A ciò è seguita poi una partnership tra il Vaticano e le Nazioni Unite, in cui il Papa ha mostrato ancora una volta le sue tendenze globaliste promuovendo l’educazione sugli «stili di vita sostenibili», sull’«uguaglianza di genere» e sulla «cittadinanza globale», evitando però qualsiasi menzione di la fede cattolica, ricostruisce LifeSiteNews.

 

Poi, in un discorso del 2021 alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale, Francesco ha fatto eco ai sentimenti espressi da Schwab. Il «Grande Reset» anticattolico proposto da Schwab è sostenuto da un focus su un’agenda finanziaria apparentemente «verde», dal «ritiro dei sussidi ai combustibili fossili» e da un nuovo sistema finanziario basato su «investimenti» che promuovono «uguaglianza e sostenibilità» e la costruzione di una «infrastruttura urbana verde».

 

Infatti, durante l’incontro di Davos ritardato del 2022, un funzionario vaticano ha dichiarato che la Chiesa cattolica è «impegnata nelle varie questioni considerate nel forum», citando le encicliche Laudato Si’ e Fratelli Tutti di Papa Francesco come esempi di come la Chiesa cattolica stava aderendo in aspetti specifici all’agenda mondialista.

 

Come riportato da Renovatio 21, il discorso del Papa è stato fortemente criticato dall’ex nunzio presso l’arcivescovo americano Carlo Maria Viganò. «A Davos si riuniscono i padroni e i servi della cupola globalista» ha dichiarato il prelato. «Come avrebbe parlato Nostro Signore al sinedrio di criminali eversori del World Economic Forum? Cosa avrebbero detto ai partecipanti del Forum di Davos tutti i Papi da San Pietro a Pio XII? Non quello che ha detto Bergoglio, sicuramente. E questo dimostra ancora una volta che il Gesuita argentino è un servo dell’élite globalista: che lo faccia per interesse o per ricatto, conta poco».

 

«Bergoglio appoggia esplicitamente il colpo di Stato mondiale e coopera attivamente all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale» continua monsignor Viganò. «Cos’altro serve per capire che si sono avverate le parole di Leone XIII? che la profezia di Nostra Signora a La Salette si sta compiendo sotto i nostri occhi? “Roma perderà la fede e diventerà sede dell’Anticristo”».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21



Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic

 

Più popolari

Exit mobile version