Economia

La Germania segue il Regno Unito verso rialzi dei tassi, Quantative Easing, iperinflazione

Pubblicato

il

La neopremier Liz Truss ha ribadito la determinazione del governo britannico ad andare avanti con una combo di Quantitative Easing più aumenti dei tassi di interesse più tagli alle tasse e massicci prestiti governativi per sovvenzionare i prezzi dell’energia.

 

Ora il governo tedesco sembra voler imitare Londra.

 

Il cancelliere Olaf Scholz ha tenuto una conferenza stampa per annunciare che «i prezzi devono scendere» e che il suo governo abbandonerà il limite del debito e prenderà in prestito prestiti per fornire 200 miliardi di euro a sostegno di famiglie e aziende nel pagamento delle bollette energetiche, nonché tagliare l’imposta sulle vendite di gas (naturale) e altre tasse.

 

Ma come nel Regno Unito, che Berlino sta copiando disperatamente a, ciò con probabilità «non farà “abbassare i prezzi”, ma semplicemente farà pagare sempre più al governo i prezzi dell’energia per le aziende e le famiglie, creando così un’abbondanza di prezzi che continuino ad andare su» scrive EIRN.

 

I dati sull’inflazione tedesca per il mese hanno mostrato per la prima volta in molti anni oltre il 10%.

 

«I prezzi devono scendere, quindi il governo farà tutto il possibile. A tal fine, stiamo allestendo un grande scudo difensivo», ha affermato lo Scholz riportata dall’agenzia Reuters.

 

È stata data anche notizia che  due reattori nucleari rimarranno in funzione fino alla primavera: la pressione della componente liberale del governo «semaforo» installato a Berlino, come ripetuti sondaggi fra la popolazione e appelli degli scienziati e delle grandi industrie, hanno fatto sentire il loro peso.

 

«Quindi il governo del Regno Unito e la Banca d’Inghilterra hanno progettato – e questa è la parola giusta per questo nuovo prodotto di inflazione – un salvataggio per i fondi pensione, i fondi del mercato monetario, gli hedge fund e, implicitamente, le banche, limitando  le bollette energetiche delle famiglie per un po’, provocando a breve terremoti nei mercati obbligazionari e valutari del mondo» continua EIRN.

 

«E la Germania ha seguito l’esempio britannico. Qual è il prossimo Lemming?»

 

Come riportato da Renovatio 21, la Germania ad aprile aveva preso in prestito 40 miliardi di euro per tamponare le conseguenze della guerra ucraina. Aveva contestualmente modificato anche la Grundgesetz, la Costituzione tedesca, per poter alzare i fondi ai militari. Di recente era emerso che Berlino voleva tirare fuori altri 60 miliardi.

 

È stato riportato che i 200 miliardi inventati dai tedeschi hanno sorpreso Draghi e pure qualche eurocrate, perché aprono alla seria domanda di cosa serva l’Unione Europea a questo punto, visto che ciascuno fa per sé.

 

La settimana scorso Berlino ha nazionalizzato il gigante nazionale del gas Uniper, in attesa dell’inverno più difficile della storia del Paese, dove lo Stato federale ha già previsto rivolte civili che già sta reprimendo preventivamente.

 

 

 

 

 

Immagine di Sandro Halank via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC-BY-SA 4.0); immagine modificata

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version