Epidemie

La Germania marcia verso un regime di apartheid sanitario

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La Germania è pronta a revocare le restrizioni per i vaccinati, mantenendole per i non vaccinati.

 

Berlino intende revocare diverse restrizioni a beneficio dei vaccinati, come l’obbligo di presentare un test negativo o la limitazione degli incontri privati. Anche il coprifuoco delle 22:00 introdotto di recente non dovrebbe più interessarli.

«Le persone vaccinate non avranno più bisogno di un test negativo se vogliono fare la spesa, andare dal parrucchiere o visitare un giardino botanico» ha detto il ministro della Giustizia Christine Lambrecht

 

«Le persone vaccinate non avranno più bisogno di un test negativo se vogliono fare la spesa, andare dal parrucchiere o visitare un giardino botanico, per esempio», ha detto in un comunicato il ministro della Giustizia socialdemocratico Christine Lambrecht.

 

Giovedì 6 maggio, i deputati tedeschi hanno adottato a larga maggioranza un ordine del governo di Angela Merkel che esenta da una serie di restrizioni coloro che sono stati vaccinati  e coloro che hanno contratto il virus negli ultimi sei mesi, considerati immuni.

 

Da sabato 15 maggio queste persone non devono più presentare un test negativo per recarsi in negozi non indispensabili o andare dal parrucchiere, non sono più conteggiate nella quota di ospiti che possono essere ospitati in casa, non sono più tenuti alla quarantena se arrivano dall’estero e non sono più soggetti al coprifuoco.

In attesa dell’introduzione del «green pass» digitale previsto per questa estate in tutta l’Unione Europea, è sufficiente la presentazione del certificato di vaccinazione per entrare in un museo, in un negozio o durante un controllo di polizia

 

In attesa dell’introduzione del «green pass» digitale previsto per questa estate in tutta l’Unione Europea, è sufficiente la presentazione del certificato di vaccinazione per entrare in un museo, in un negozio o durante un controllo di polizia.

 

«Questo rischia di dividere la società» creando attriti e gelosie, temeva il ministro dell’Interno, Horst Seehofer.

 

Il presidente del Comitato etico consultivo in Germania (Deutscher Ethikrat) ha accolto con favore le decisioni del governo. Anche lui teme tuttavia che il decreto divida la società.

 

«Finché l’accesso alle vaccinazioni non sarà uguale per tutti, potrebbero esserci tensioni, soprattutto tra le giovani generazioni», ha avvertito Alena Michaela Buyx al quotidiano Rheinischen Post .

Questa misura crea di fatto un «apartheid sanitario», una vera e propria discriminazione, all’interno della società tedesca

 

«Se alcuni hanno il diritto di uscire e altri no, rischiamo di avere problemi», ha avvertito Andreas Bovenschulte. Il sindaco socialdemocratico (SPD) di Brema, una delle città più povere della Germania, è uno dei pochi eletti a votare contro il decreto nella Camera Alta (Bundesrat).

 

«Come spieghi alla gente che alcuni possono fare il barbecue nel parco tutta la notte mentre gli altri non devono lasciare le loro case?»

 

«È possibile che avvengano scene di ribellione,come abbiamo visto in Olanda o a Bruxelles dove gli interventi della polizia si trasformano in rivolta», afferma il sociologo Dieter Rucht, professore emerito della Libera Università di Berlino.

 

«Come spieghi alla gente che alcuni possono fare il barbecue nel parco tutta la notte mentre gli altri non devono lasciare le loro case?»

Qualificata a gennaio come «trattamento preferenziale» da Seehofer, questa misura crea di fatto un «apartheid sanitario», una vera e propria discriminazione, all’interno della società tedesca.

 

Sempre ad inizio anno era emerso che la Germania stava preparando «campi di detenzione» per i dissidenti pandemici, per i quali sarebbe bello tornare ad usare il termine d’un tempo: lager.

 

Recentemente un capo del sindacato della polizia tedesca ha chiesto di vietare ogni protesta anti-lockdown, in quanto partecipanti non indossano mascherine e non praticano il distanziamento sociale

 

 

 

 

Immagine di Thorsten Schröder via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

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