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La Germania investirà 22 miliardi di dollari nell’acquisizione di munizioni entro il 2031

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La Germania prevede di spendere oltre 20 miliardi di euro in munizioni entro il 2031 per evitare il suo deficit, ha detto lunedì il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius.

 

«Entro il 2031, dobbiamo e vogliamo investire ben oltre 20 miliardi di euro in munizioni», ha detto Pistorius in un’intervista a una rivista tedesca, aggiungendo che senza munizioni, anche i sistemi d’arma più moderni sono inutili, «anche se sono nel nostro cortile pronti per essere schierati».

 

I paesi occidentali hanno dovuto affrontare la questione del deficit di munizioni dopo massicce spedizioni in Ucraina, dove le munizioni vengono spese rapidamente a causa dell’elevata intensità dell’azione militare. Il 19 giugno, il ministero della Difesa tedesco ha dichiarato che nelle sue scorte sono rimasti solo 20.000 proiettili di artiglieria ad alto esplosivo. Calcoli precedenti avevano fatto notare che il Paese avrebbe avuto, in caso di guerra, munizione per due giorni di combattimenti.

 

A giugno, i media tedeschi hanno riferito che il governo tedesco stava preparando un accordo per una fornitura a lungo termine di munizioni di artiglieria all’Ucraina e per soddisfare le proprie richieste.

 

Berlino, che ha appena donato altri 2,7 miliardi in armamenti a Kiev, sta espandendo la presenza dei suoi soldati in Lituania.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso la Germania ha modificato la Grundgesetz, cioè la Costituzione della Repubblica Federale, per aumentare il budget militare.

 

Secondo alcuni osservatori la Germania si muove verso una densa rimilitarizzazione, trend divenuto evidente dopo il vertice NATO di Vilnius. Paradossalmente, la NATO sarebbe stata inventata proprio per proibire il riarmo tedesco – secondo la formula attribuita al barone britannico Hastings Lionello Ismay, primo segretario del Patto Atlantico: «tenere i russi fuori, gli americani dentro e i tedeschi sotto».

 

 

 

 

Immagine di via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic (CC BY-NC 2.0)

 

 

 

 

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