Utero in affitto
La Georgia mette al bando l’utero in affitto per gli stranieri
Gli stranieri non potranno più accedere alla cosiddetta maternità surrogata in Georgia. Tbilisi ha varato un disegno di legge sulla materia che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno. Lo riporta BioNews.
Il primo ministro Irakli Garibashvili ha annunciato che in futuro solo i cittadini georgiani potranno accedere alla maternità surrogata all’interno del Paese.
La Georgia era diventata una destinazione sempre più popolare per la maternità surrogata commerciale dopo che simili divieti erano stati approvati in India e Russia, così come la guerra in Ucraina ha creato problemi ai compratori di bambini nati da riproduzione artificiale e uteri affittati.
Nel 2020, il 98% degli aspiranti genitori in accordi di maternità surrogata commerciale in Georgia erano stranieri.
«I cittadini stranieri hanno trasformato questo problema in un business e negli ultimi anni non esiste alcuna regolamentazione in merito», ha affermato Garibashvili.
Il ministro della Sanità Zurab Azarashivili ha aggiunto che anche agli stranieri sarà vietato l’accesso alla fecondazione in vitro, pur suggerendo che la maternità surrogata e la fecondazione in vitro sarebbero aperte solo alle coppie georgiane su base altruistica piuttosto che commerciale:
«Un cittadino georgiano che vuole essere un donatore o un surrogato deve agire nel rispetto del principio dell’altruismo e accettare solo un risarcimento per l’inconveniente relativo al processo – esami medici o spese legate al lavoro», ha affermato.
In relazione a questo, la proposta di legge limiterà anche la pubblicità per la maternità surrogata. È stato riferito che le agenzie di maternità surrogata in Georgia hanno tentato di reclutare surrogate con offerte dai 20.000 ai 27.000 dollari per gravidanza, rispetto allo stipendio medio per le lavoratrici in Georgia di meno di 550 dollari al mese.
Garibashvili ha anche espresso preoccupazione per la sicurezza dei surrogati e dei bambini, nonché preoccupazione per il traffico di esseri umani e i genitori LGBT+:
«Ci sono rapporti secondo cui le coppie dello stesso sesso stanno raccogliendo i bambini nati qui e ci possono essere innumerevoli problemi», ha detto il premier georgiano.
Dal 2020 la Georgia richiede che i futuri genitori siano coppie eterosessuali che hanno una relazione matrimoniale o convivente da almeno un anno.
Come riportato da Renovatio 21, la Georgia in questi anni stava diventando un hub internazionale per l’utero in affitto.
Viveva in Georgia la più grande famiglia «surrogata» del mondo, che aveva già pochi anni fa una ventina di bambini, con il programma di arrivare al centinaio con un ritmo di più di 10 l’anno. La famiglia affitta-uteri ultimamente ha avuto qualche difficoltà, con l’arresto per accuse di riciclaggio del pater familias.
Se molti Paesi stanno prendendo le distanze da tale pratica umana, non così è per Cuba, che l’anno scorso ha votato massicciamente alla riforma del Codice della Famiglia che comprende matrimonio gay e maternità surrogata. La pratica è in crescita anche a Taiwan dopo la legalizzazione delle nozze omosessiste.