Geopolitica

La Finlandia sequestra un centro culturale russo. Poi lo restituisce

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Le autorità finlandesi hanno sequestrato un centro scientifico e culturale russo nonché appartamenti dei diplomatici di Mosca a Helsinki. Poi, senza che siano date spiegazioni o scuse, tutto è stato restituito.

 

L’azione è stata definita come «una misura temporanea» per identificare i proprietari dell’edificio e dei 3.300 metri quadrati di terreno, in modo che possano determinare se sono soggetti a sanzioni dell’UE.

 

Finché l’edificio rimane sotto arresto, la Russia e le sue agenzie statali «non sono autorizzate a trasferire, distruggere o ipotecare la proprietà». I conti bancari del centro e altri beni erano stati precedentemente congelati.

 

Nel corso della giornata, il capo del dipartimento degli ufficiali giudiziari finlandesi Aki Virtanen ha spiegato al canale televisivo finlandese YLE che dovevano sequestrare le proprietà per verificare se qualcuna di esse fosse di proprietà di individui o entità su una lista nera dell’UE.

 

Il ministero degli Esteri russo si è opposto alla violazione dell’immunità diplomatica e Virtanen ha dovuto ammettere di non aver trovato nulla.

 

Infine, senza ulteriori spiegazioni o scuse, le proprietà russe sono state infine restituite.

 

Si tratta ovviamente di un nuovo episodio dell’escalation diplomatica, considerando che la Finlandia – a differenza della Svezia «trattenuta» dal veto turco – è da poco entrata, e in grande velocità, nella NATO, gettando via una lunga tradizione di neutralità, peraltro, come ha notato il presidente del Parlamento ungherese Laszlo Kover, senza che vi fosse consultazione popolare.

 

Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa la Finlandia aveva già iniziato a congelare beni russi per 187 milioni di euro. Nel marzo 2022, a pochi giorni dallo scoppio del conflitto, Helsinki aveva interrotto il trasporto merci su rotaia con la Russia.

 

Tuttavia, altre merci arrivano in tranquillità in Finlandia dalle zone di guerra: le armi. «Stiamo vedendo segnali che queste armi sono già in Finlandia, (…) e abbiamo già visto segni che armi consegnate all’Ucraina sono state trovate in Finlandia», aveva affermato Christer Ahlgren, sovrintendente dell’Unità di Intelligence per il Crimine Organizzato  Unit del Dipartimento Nazionale di Indagini finlandese (Keskusrikospoliisi, KRP)».

 

In pratica, a trasportare e ricevere le armi è la criminalità che opera in territorio finnico: «le rotte, i processi e i collegamenti per il contrabbando illegale di armi dall’Ucraina alla Finlandia sono già in atto».

 

Come riportato da Renovatio 21, le recenti elezioni finlandesi sono state vinte dai conservatori del Partito della Coalizione Nazionale di Petteri Orpo.  L’Orpo, è pro-NATO, e lo sono pure i Veri Finlandesi, il partito che con Orpo ha vinto le elezioni in passato critico nei confronti della NATO e dell’UE, ma poi spostatosi su posizioni antirusse dopo l’avvio dell’operazione militare speciale di Mosca in Ucraina.

 

 

 

 

 

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