Geopolitica

La Finlandia, nuovo membro NATO, appoggia Macron per le truppe in Ucraina

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Il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto la cosa giusta con i suoi sforzi per mantenere «l’ambiguità strategica» per indurre la Russia a chiedersi se l’Occidente possa effettivamente schierare truppe in Ucraina o meno, ha detto il ministro degli Esteri finlandese Elina Valtonen.

 

Parlando domenica al Financial Times, la Valtonen ha sostenuto la posizione assunta dal presidente francese sullo schieramento di truppe per sostenere Kiev contro Mosca, sostenendo, tuttavia, che non vi era alcuna necessità urgente di inviarle effettivamente.

 

«Non è il momento di inviare truppe sul posto e non siamo nemmeno disposti a discuterne in questa fase. Naturalmente però non dobbiamo escludere nulla a lungo termine», spiega la Valtonena.

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L’approccio ambiguo di Parigi alla questione è quello giusto, poiché presumibilmente lascia Mosca nel dubbio sulla portata del sostegno dell’Occidente all’Ucraina e sulla volontà dei Paesi della NATO di entrare effettivamente nel conflitto con la Russia, ha suggerito il ministro.

 

«Perché, soprattutto non sapendo dove andrà a finire questa guerra e cosa accadrà in futuro, dovremmo svelare tutte le nostre carte? Davvero non lo saprei», ha sostenuto.

 

Un altro membro più piccolo del blocco militare guidato dagli Stati Uniti, la Lituania, ha espresso un sentimento simile, con il suo primo ministro Ingrida Simonyte che ha parlato molto bene del presunto sforzo di Macron di mantenere «l’ambiguità strategica» con la Russia.

 

«Quello che mi è piaciuto dei due recenti annunci del presidente Macron è che ha detto: perché dovremmo imporre linee rosse quando Putin sostanzialmente non ha linee rosse?» ha detto il premier lituano a FT.

 

Nelle ultime settimane, Macron ha ripetutamente inviato onde d’urto in tutto il blocco antirusso, facendo plurime dichiarazioni bellicose sulla prospettiva di inviare truppe in Ucraina per combattere la Russia. Il presidente francese ha toccato per primo la questione alla fine del mese scorso, affermando che «non possiamo escludere nulla” e che l’Occidente “farà tutto il necessario per impedire alla Russia di vincere questa guerra».

 

Le osservazioni, che il Macron in seguito ha pure ribadito descrivendole come «soppesate, ponderate e misurate», hanno suscitato un’ondata di diniego da parte della stragrande maggioranza degli Stati della NATO e del blocco atlantico stesso.

 

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha pubblicamente smentito l’idea poco dopo la dichiarazione iniziale di Macron, affermando che non esisteva alcun piano per schierare truppe in Ucraina. Anche numerosi leader occidentali, tra cui il presidente americano Joe Biden e il cancelliere tedesco Olao Scholz, hanno negato l’esistenza di tali piani.

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Gli stessi francesi, secondo un sondaggio, sono contrari all’idea di soldati schierati su territorio ucraino proposta da Macron, il quale, bizzarramente, ha poi chiesto un cessate il fuoco per le Olimpiadi di Parigi della prossima estate.

 

Al momento, anche se non riportato dai media mainstream, in Francia vi è fermento per l’incredibile teoria secondo la quale la moglie di Macron sarebbe in realtà un uomo transessuale. Il tutto avviene mentre il presidente parigino ha spinto aborto in costituzione e lanciato la corsa del Paese verso la libera eutanasia.

 

Sul comportamento recente di Macron Renovatio 21 ha fatto qualche ipotesi di natura geodemonologica.

 

Il presidente francese si è spinto fino al punto di immaginare un ritorno della Crimea all’Ucraina. Putin ha sostenuto che truppe di Stati NATO già stanno operando sul fronte ucraino, e che l’Occidente sta flirtando con la guerra nucleare e la distruzione della civiltà.

 

Immagine di NATO North Atlantic Treaty Organization via Flickr pubblicata su licenza Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic

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