Bizzarria
La Federazione internazionale dei felini esclude i gatti russi da tutte le competizioni
I gatti russi sono stati cancellati. Le tenere bestiole come il direttore d’orchestra Gergiev, come i corsi all’università Bicocca su Dostoevskij, come le squadre di calcio russe nei videogiochi, come il Moscow Mule divenuto in alcuni bar «Kiev Donkey».
Ebbene sì, felini vittime di maccartismo occidentale.
È successo davvero. E ne siamo quasi felici, perché ci permettono di scrivere righe come quella qui sopra.
I fatti: la Fédération Internationale Féline (FIFe) ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che «non può semplicemente assistere a queste atrocità e non fare nulla».
La federazione gattara ha quindi preso una decisione per cui «nessun gatto allevato in Russia può essere importato e registrato in nessun libro genealogico della FIFe al di fuori della Russia». Inoltre, «nessun gatto appartenente a espositori residenti in Russia può essere iscritto a qualsiasi fiera FIFe al di fuori della Russia».
Il divieto si applicherà almeno fino alla fine di maggio e sarà davvero discriminatorio e razzista, perché andrà giocoforza a concentrarsi su razze come il gatto blu di Russia, il Peterbald e il gatto siberiano, che sono popolari e spesso costosissimi.
Non è ancora chiaro se l’azione della Federazione felina stia facendo fare marcia indietro ai 65 chilometri di carroarmati russi fuori Kiev.
Bisognerebbe capire che l’amore dei russi per i gatti ha testimonianze molto consistenti, e perfino militari.
Per un gatto, certi russi sono disposti a distruggere un quartiere.
Se non lo conoscete, dovete vedere questo video, registrato con probabilità da un TV locale a Nizhnij Novgorod nel 2001, e diventato virale anni dopo.
Non è chiaro se il gatto Barsik abbia sia tornato a casa sano dopo la scossa elettrica involontariamente ricevuta.
Per la cronaca, alla fine chiedono al giovane soldato «e ora cosa farai?».
«Vado a casa a dormire» risponde sorridendo.