Alimentazione

La farina di insetto è oramai ovunque negli alimenti

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Come noto, a fine gennaio la Commissione Europea ha deciso riguardo la sicurezza di additivi a base di insetti macinati negli alimenti venduti dai cittadini.

 

La decisione – che era nell’aria da mesi – cita l’opinione scientifica dell’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare.

 

L’additivo entomologico, quindi, è giudicato sicuro per l’uso in un’intera gamma di prodotti, inclusi ma non limitati a barrette di cereali, biscotti, pizza, prodotti a base di pasta e siero di latte in polvere – le famose whey usate da chi va in palestra.

 

Tra i pochi paletti piazzati da Bruxelles, il controllo per cui gli insetti, prima di essere congelati, dovrebbero aver «rilasciato il contenuto delle loro interiora»: perché, di fatto, se ti mangi un insetto intero ti mangi anche la sua cacca.

 

L’Unione Europea ha anche recentemente approvato l’uso dell’Alphitobius diaperinus, un coleottero visivamente non dissimile allo scarafaggio, per il consumo umano.

 

Molti esperti lanciano allarmi sul cibo entomologico: c’è la questione dei parassiti degli insetti che gli esseri umani assorbono consumandoli. Parimenti, dubbi di carattere biochimico sono stati mossi riguardo la chitina, la sostanza che forma l’esoscheletro degli invertebrati, che non sarebbe completamente digeribile dall’apparato digerente umano. Malgrado si possa dire che alcune popolazioni in Africa, Asia ed America Latina siano entomofaghe, va detto che gli invertebrati non costituiscono la loro dieta principale.

 

Come riportato da Renovatio 21, abbiamo visto di recente esperimenti di alimentazione a base di insetti perpetrati in Africa dal governo britannico.

 

A quanto sembra, tuttavia, le farine di grillo sono ovunque nell’Occidente del cibo processato. Gli USA si stanno accorgendo che farine di grillo congelato polverizzato appaiono già in moltissimi prodotti di consumo abituale e quotidiano. Alimenti processati come pasta, pane, biscotti, patatine, cioccolato, frullati, barrette energetiche. La farina di grilli può essere utilizzata come sostituto completo della farina. Il gusto è descritto come molto ricco di noci e gli alimenti normalmente preparati con farina di frumento possono cuocere in modo diverso

 

Si introduce qui un altro tema sanitario, a quanto pare incredibilmente ignorato da media ed autorità: le persone con allergie ai crostacei potrebbero dover usare cautela quando consumano farina di grilli. In tutto il mondo vengono fatte grandi leggi per la segnalazione degli allergeni da parte di ristornati e supermercati, ci si premura nei casi non ancora spiegati di bambini allergici alle noccioline, tuttavia riguardo all’insetto infilato più o meno silenziosamente nel nostro cibo nessuno alza la mano.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’abolizione della carne di manzo e l’introduzione di diete a base di insetto sono un pallino del World Economic Forum di Davos, il gruppo estremista che raccoglie le élite planetarie su invito del guru mondialista e transumanista Klaus Schwab.

 

Abbiamo già visto le immagini, in Olanda, dei programmi per servire insetti ai bambini a scuola.

 

 

Si tratta del Paese che sta decimando i suoi allevatori con ridicole leggi sull’azoto. La loro protesta ha portato luce sul fenomeno: chiuderanno in massa, mentre nella sua repressione contri di essi, la polizia olandese non disdegna di sparare ai trattori.

 

Il tutto per questo grande piano di alterazione della vita umana a cui stiamo assistendo – o meglio, di cui siamo cavie. Dovremo averlo capito dai tempi del vaccino genico sperimentale inflitto con il green pass.

 

In tutto questo, la domanda comunque ce la facciamo anche noi: dove sono gli animalisti? Dove sono i vegani? Dove sono gli antispecisti? Dove sono quelli dei «diritti animali»?

 

Gli insetti non sono animali e quindi privi di «diritti»? Gli insetti sono senza green pass?

 

È forse per questo che, in effetti, chi era sprovvisto di green pass si sentiva trattato come un insetto?

 

 

 

 

 

Immagine di Mateus S. Figueiredo via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

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