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La FAO: i prezzi alimentari mondiali aumentati del 14% rispetto al 2022

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La FAO – organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura – ha riferito il 6 gennaio che nel complesso i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati di oltre il 14% nel 2022, rispetto all’anno precedente.

 

Per molte Nazioni dipendenti dalle importazioni alimentari, l’aumento è stato molto più elevato e la fame sta aumentando.

 

L’Indice FAO dei prezzi alimentari viene calcolato mensilmente e si basa su un paniere di azioni ponderate di cinque categorie di prodotti alimentari scambiati a livello internazionale: cereali, oli vegetali, zucchero, carne e latticini.

 

I prezzi mondiali del mais e grano hanno raggiunto nuovi massimi record nel 2022, «con una media, rispettivamente, del 24,8% e del 15,6% al di sopra dei livelli del 2021», riferisce l’organizzazione con sede a Roma

 

«L’aumento dell’Indice FAO dei prezzi dei cereali nel 2022 è stato dovuto a una serie di fattori, tra cui significative interruzioni del mercato, maggiori incertezze, costi energetici e di input più elevati, condizioni meteorologiche avverse in alcuni fornitori chiave e una continua forte domanda alimentare globale».

 

Anche il prezzo medio dell’olio vegetale FAO nel 2022 è aumentato del 13,9% rispetto al 2021 e ha segnato un nuovo massimo annuale.

 

Il prezzo medio dei prodotti lattiero-caseari FAO è aumentato del 19,6% nel 2022 rispetto al 2021. Il prezzo della carne è aumentato del 10,4%. Il prezzo dello zucchero è salito del 4,7%.

 

Come riportato da Renovatio 21, la FAO dieci mesi fa aveva calcolato un divario delle esportazioni mondiali di cerali di 20 milioni di tonnellate a causa della guerra in Ucraina.

 

Un anno fa la FAO aveva previsto che un terzo degli abitanti del mondo arabo avrebbe rischiato la fame.

 

Nel 2022 il capo del Programma Alimentare Mondiale ONU ha parlato dell’arrivo di una «carestia di massa». Un rapporto ONU scriveva che 2,3 miliardi di persone sarebbero insicure dal punto di vista alimentare. L’ONU ha definito la necessità di provvedere aiuti in almeno «zone della fame» nel mondo.

 

A ottobre un rapporto semestrale del Fondo Monetario Internazionale («Regional Economic Outlook») ha prefigurato un ritorno della fame in Africa.

 

La Banca Mondiale ha annunciato lo scorso aprile la «catastrofe umana» della crisi alimentare.

 

 

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