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La Danimarca pronta a richiudere tutto dopo aver riaperto pochi giorni fa

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La Danimarca reintrodurrà le restrizioni COVID-19 dopo un aumento dei casi. Lo ha affermato a inizio settimana il primo ministro Mette Frederiksen, a meno di due mesi dal giorno, celebrato assai, in cui i danesi avevano detto addio ad ogni regola pandemica dichiarando il COVID non più «malattia socialmente critica».

 

La premier socialdemocratica Frederiksen ha citato la raccomandazione della Commissione epidemica danese secondo cui il governo classifica il COVID-19 come una «malattia socialmente minacciosa» per il reinserimento delle restrizioni. Quindi, ha  dett ai giornalisti che «il governo seguirà questa raccomandazione».

 

La Danimarca è grandemente vaccinata: l’86% dei cittadini con più di 12 anni ha ricevuto il vaccino «completo». Tuttavia, le autorità la settimana scorsa hanno cominciato improvvisamente a paventare una situazione sanitaria ingestibile, con ospedali sopraffatti dal COVID-19.

 

Ovviamente, il potere danese è allineato con la narrativa globale: è la pandemia dei non-vaccinati, o con i non-vaccinati nel ruolo di crudeli untori

Ovviamente, il potere danese è allineato con la narrativa globale: è la pandemia dei non-vaccinati, o con i non-vaccinati nel ruolo di crudeli untori.

 

In un post su Facebook la scorsa domenica, il primo ministro Frederiksen ha dichiarato che il COVID-19 si sta diffondendo da persone non vaccinate a persone anziane e persone a rischio, le quali però sono state vaccinate. La politica danese non ha fornito alcuna prova o anche una semplice spiegazioni a questa sua impegnativa affermazione.

 

Quindi, ha continuato mostrando la sottomissione ad ogni latitudine della politica a CTS et similia, le autorità sanitarie «presto» consiglieranno il governo danese su nuove misure.

 

«Le autorità sanitarie si aspettavano che più persone fossero infettate e ricoverate in ospedale, ma le cose sono andate più velocemente del previsto», ha detto anche Frederiksen ai giornalisti lunedì.

 

Tra queste restrizioni, il governo potrebbe imporre che alcuni locali richiedano ai clienti di mostrare la prova della vaccinazione COVID-19 prima di entrare, ha affermato.

 

«Puoi vivere con il corona-pass», ha detto Frederiksen, riferendosi alla versione locale del green pass, il passaporto vaccinale. Esso sarà implementato in bar, discoteche, ristoranti e luoghi simili.

 

I partiti di opposizione – che includono il Konservative Folkeparti (Partito Conservatore), il Dansk Folkeparti (Partito Popolare Danese) e i liberali del partito Venstre – si oppongono al pass, ma la coalizione di governo di sinistra è a favore.

 

I virologi locali stanno chiedendo il ritorno delle mascherine: «Se vogliamo evitare la chiusura delle scuole e del resto della società, dobbiamo anticipare le cose, ed è dimostrato che sia il corona-pass che le mascherine  funzionano contro la diffusione dell’infezione»

I virologi locali stanno chiedendo il ritorno delle mascherine: «Se vogliamo evitare la chiusura delle scuole e del resto della società, dobbiamo anticipare le cose, ed è dimostrato che sia il corona-pass che le mascherine  funzionano contro la diffusione dell’infezione» ha dichiarato Eskild Petersen, un eminente professore di malattie infettive presso l’Università di Aarhus.

 

La Danimarca ha una popolazione di 5,8 milioni di persone. Secondo le stime sanitarie ufficiali, sarebbero morte 2.745 persone. Il numero di nuovi casi di coronavirus è stato nuovamente superiore a 2.000 lunedì, per il quinto giorno consecutivo. I membri dello staff medico stanno curando ben 26 persone in terapia intensiva.

 

Come riportato da Renovatio 21, il passaporto vaccinale era in studio presso il governo danese già a fine 2020. La Danimarca, già inizio pandemia mesi prima, parlava di passaporto COVID quando ancora non vi era vaccino disponibile.

 

L’obbligo vaccinale un anno fa era stato fermato da una robusta manifestazione popolare.

 

Quasi due anni fa, quando il COVID stava spuntando in Europa, la Danimarca approvò una legge di emergenza che consentiva al governo di forzare la vaccinazione dei cittadini. Ma il vaccino COVID, ribadiamo, sarebbe arrivato più di una diecina di mesi dopo…

 

 

 

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