Economia

La Corea del Nord è il terzo detentore di Bitcoin al mondo

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La Corea del Nord potrebbe essere il terzo maggiore detentore di bitcoin al mondo. Lo riporta la testata britannica Times.

 

Gli Stati Uniti hanno accusato Pyongyang di essere l’ideatore di un furto di asset digitali da 1,5 miliardi di dollari e hanno affermato che quasi la metà delle entrate in valuta estera della Corea del Nord deriva da «attività informatiche dannose».

 

Il Paese ha sopportato severe sanzioni economiche che ne ostacolano la partecipazione al commercio internazionale per decenni. Per garantire risorse per i suoi programmi di difesa, basati sulla necessità di un esercito robusto e di un deterrente nucleare, Pyongyang ha fatto ricorso a strategie innovative, tra cui le criptovalute, per aggirare le restrizioni.

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La classifica deriva da un’analisi di Arkham Intelligence, un’azienda che impiega l’intelligenza artificiale per tracciare la proprietà di portafogli crittografici anonimi.

 

Arkham stima che il Lazarus Group, un collettivo di hacker presumibilmente legato al governo nordcoreano, detenga circa 1,2 miliardi di dollari in bitcoin. A titolo di confronto, stima che gli asset bitcoin degli Stati Uniti valgano oltre 17 miliardi di dollari e quelli del Regno Unito oltre 5 miliardi di dollari.

 

Il mese scorso, l’FBI ha accusato il Lazarus Group di aver rubato circa 1,5 miliardi di dollari in valuta digitale da Bybit, un exchange di criptovalute con sede a Dubai che serve oltre 60 milioni di utenti. Gli hacker avrebbero sfruttato un trasferimento di routine tra portafogli digitali per scappare con circa 401.000 token Ethereum.

 

L’FBI ha affermato di aspettarsi che Lazarus riciclasse i suoi guadagni illeciti tramite varie criptovalute.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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