Geopolitica

La consegna di missili USA a Kiev «garantirà più morti, ma non cambierà l’esito finale del conflitto»

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Scott Ritter, un ex ufficiale dell’intelligence della Marina che ha servito come ispettore delle armi delle Nazioni Unite in Iraq, ha pubblicato sulla testata russa RT un articolo che criticava aspramente la decisione dell’amministrazione Biden la scorsa settimana di fornire i sistemi missilistici HIMARS al governo di Kiev.

 

Le nuove sofisticate armi sono in grado di colpire con precisione bersagli a una distanza di quasi 50 miglia, e quindi sono in grado di colpire bersagli all’interno della Russia se posizionate al confine.

 

Ritter afferma che la mossa «assicurerà solo più morti in Ucraina, ma non cambierà l’esito finale del conflitto», aggiungendo che mostra solo che «gli Stati Uniti sono disposti a sacrificare innumerevoli vite per indebolire la Russia… Gli Stati Uniti sono facendo tutto il possibile per estendere la sofferenza del popolo ucraino creando condizioni che sembrano imporre un’espansione dello sforzo militare russo e la successiva distruzione della nazione ucraina».

 

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha detto a un giornalista britannico durante la sua conferenza stampa online il 6 giugno: «Posso solo aggiungere che più armi a lungo raggio fornite, più allontaneremo dal nostro confine la linea dove i neonazisti saranno in grado di minacciare la Federazione Russa».

 

Ritter ha quindi presentato la sua valutazione: «La postura di Biden è in contrasto con la realtà storica e pratica. La Russia non rinuncerà mai alla Crimea, né farà pressioni sulle nuove repubbliche indipendenti di Lugansk e Donetsk affinché annullino la loro faticosa liberazione. Qualsiasi altra questione di status territoriale è direttamente correlata alla realtà del campo di battaglia e tutto indica che non solo l’Ucraina non sarà in grado di invertire i guadagni territoriali della Russia, ma molto probabilmente perderà ulteriori aree di territorio, nelle settimane a venire, mentre i combattimenti continuano».

 

«Biden, fornendo armi avanzate all’Ucraina, sta cercando di realizzare l’impossibile: una vittoria ucraina negoziata (…) Il conflitto russo-ucraino in corso è un conflitto che non avrebbe mai dovuto essere combattuto e una volta iniziato, avrebbe dovuto essere portato a una rapida conclusione conclusione».

 

«La colpa sia dell’inizio del conflitto, sia del fatto che sia ancora in corso oggi, non è, come suggerisce Biden, della Russia (…) ma piuttosto è il risultato diretto delle politiche intraprese sia dalla NATO che dall’Ucraina per minacciare i legittimi interessi di sicurezza nazionale della nazione russa».

 

 

 

 

 

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