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La cometa più grande mai scoperta viaggia verso la Terra

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Gli astronomi hanno confermato la scoperta di una gigantesca cometa diretta verso la Terra.

 

La cometa è stata notata dagli astronomi dell’Università della Pennsylvania, Pedro Bernadinelli e Gary Bernstein, secondo quanto riportato dalla testata The Daily Beast.

 

La coppia di studiosi, sette anni fa, ha trovato prove di una cometa larga da 60 a 100 miglia e recentemente ha pubblicato una documentazione a tal proposito sulla rivista specializzata chiamata The Astrophysical Journal Letters

 

Soprannominata la cometa Bernardinelli-Bernstein (BB), gli astronomi l’hanno descritta anche come la «mucca quasi sferica delle comete». 

 

Forse la cosa più sconcertante è il fatto che la cometa sia diretta verso la Terra per un viaggio di ritorno iniziato durante gli eventi astronomici che hanno dato origine al nostro pianeta miliardi di anni fa. 

 

Il suo prossimo avvicinamento ravvicinato sarà nel 2031. Dovrebbe muoversilontana dal nostro pianeta, esattamente tra le orbite di Urano e Saturno.

 

Gli scienziati affermano inoltre che questo «passaggio ravvicinato» fornirà loro un’incredibile opportunità per studiare l’oggetto, che sperano rivelerà scoperte rivoluzionarie su come era il sistema solare prima della creazione dei pianeti. 

 

«È incontaminato», ha detto Bernardinelli al The Daily Beast. «Non è successo molto a questo oggetto dalla sua formazione nei primi giorni del sistema solare, quindi possiamo pensarlo come una finestra sul passato».

 

Nel 2014, la sonda spaziale Rosetta riuscì ad atterrare su una cometa. Rosetta era il nome di una missione sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che fu iniziata nel 2004 e terminata nel 2016. Il veicolo di atterraggio Philae il 12 novembre 2014 atterrò sulla superficie della cometa 67P/Churyumov Gerasimenko; il 30 settembre 2016 si ebbe lo schianto programmato del satellite orbitale sulla cometa e la fine dei segnali.

 

OSIRIS, il sistema di visione di Rosetta, fu costruito anche da ricercatori dell’Università di Padova.

 

 

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