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La Cina autorizza il funzionamento della centrale nucleare al torio

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La Cina ha concesso una licenza operativa di 10 anni a un reattore a sali fusi alimentato al torio da 2 megawatt, situato nel deserto del Gobi e gestito dallo Shanghai Institute of Applied Physics.

 

Il sale fuso funge sia da combustibile che da refrigerante. Il torio è molto più abbondante dell’uranio fissile-235 e si stima che le riserve note cinesi siano sufficienti per alimentare il Paese per 20.000 anni.

 

La costruzione dell’impianto è iniziata nel 2018 e si è conclusa nel 2021. Ci sono voluti due anni prima che le autorità di regolamentazione finalizzassero la loro approvazione di sicurezza per il funzionamento, riferisce il giornale di Hong Kong South China Morning Post.

 

Si tratta di un avanzamento che arriva a più di mezzo secolo dall’esperimento americano condotto dall’Oak Ridge National Laboratory americano su un reattore a sali fusi dal 1965 al 1969, il Salt reactor experiment, un prototipo per una centrale nucleare autofertilizzante alimentata a torio.

 

Un vantaggio dei reattori è che non devono essere collocati vicino all’acqua, semplificando gli aspetti progettuali e di sicurezza.

 

Si ritiene che il costo della costruzione e del mantenimento di reattori a sali fusi possa essere più economico di quello delle centrali a carbone.

 

Come riportato da Renovatio 21, un anno fa era stato annunciato l’ingresso di Pechino nell’era dei reattori ad alta temperatura. La Cina sta anche continuando i suoi studi sulla fusione nucleare.

 

La Repubblica Popolare sta inoltre aiutando Paesi mediorientali con la tecnologia atomica.

 

Come riportato da Renovatio 21, in questi anni il nucleare cinese si è tuttavia tinto di strani misteri. Il 14 giugno 2021, la centrale nucleare cinese di Taishan, vicino a Hong Kong, ha subito danni alle barre di combustibile che hanno innescato un accumulo di gas radioattivi.

 

Tre giorni dopo, Zhang Zhijian, uno dei migliori scienziati nucleari cinesi e vicepresidente dell’Università di ingegneria di Harbin, si sarebbe suicidato dopo essersi gettato da un edificio.

 

Nel 2021 è emerso anche come il figlio corrotto drogato e pervertito del presidente Biden, Hunter Bidenabbia investito tramite il suo fondo finanziario (riguardo al quale alcune rilevanti figure cinesi rivendicano un «aiuto» nella sua creazione) nella problematica centrale nucleare cinese di Taishan.

 

 

 

 

Immagine di pubblico dominio CCO via Wikimedia

 

 

 

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