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La Chiesa Ortodossa moldava scomunica i parlamentari a favore della legge gender

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Tutti i parlamentari moldavi che lo scorso 15 ottobre hanno votato a favore della Convenzione di Istanbul «sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica» sono stati scomunicati.

 

La Chiesa Ortodossa Moldava, chiesa autonoma del Patriarcato di Mosca, prima del voto aveva pubblicato una lettera aperta al governo, incitando a rigettare la Convenzione, notando come essa, seguendo l’ideologia gender, si allontana dalla concezione biblica dell’umanità.

 

Dopo il voto, che ha visto l’approvazione del documento con 54 voti su 101, Sua Eminenza Vladimiro (Cantarean), metropolita di Chisinau e di tutta la Moldova, ha pubblicato un’altra lettera in cui ha evidenziato come fosse «completamente inammissibile promuovere e adottare leggi che contraddicono la storia, la fede Ortodossa, la cultura e la moralità, ma anche la bimillenaria tradizione della nostra gente».

 

Tutti coloro che hanno votato «quella legge rovinosa per le anime, la cosiddetta Convenzione Europea [di Istanbul], è vietato di ricevere la Santa Comunione nelle chiese della Diocesi di Bălți and Fălești della Chiesa Ortodossa Moldava almeno fino a Pentecoste 2022»

Infine, il 18 ottobre, Sua Eminenza Marcello (Mihăescu), Arcivescovo di Bălți and Fălești, ha pubblicato una lettera sul sito diocesano, annunciando la sua decisione per cui a tutti coloro che hanno votato «quella legge rovinosa per le anime, la cosiddetta Convenzione Europea [di Istanbul], è vietato di ricevere la Santa Comunione nelle chiese della Diocesi di Bălți and Fălești della Chiesa Ortodossa Moldava almeno fino a Pentecoste 2022».

 

 

La Convenzione di Istanbul, secondo l’Arcivescovo Marcello, è «pericolosa al massimo grado, poiché nasconde nel suo grembo una distruttiva sorpresa», dato che il supposto diritto dei bambini a cambiare il loro «genere» è incluso nella Convenzione.

 

Purtroppo, la maggioranza dei deputati «è ignara del suo dovere a proteggere la vita delle persone», scrive il gerarca. «Sfortunatamente, moli deputati, inclusi quelli che si identificano come Ortodossi, stanno lavorando contro la Chiesa. Questi, che dovrebbero essere impiegati al servizio del popolo, rovinano barbaramente ciò che la Santa Chiesa costruisce, cioè l’ANIMA DELL’UOMO!».

 

La Convenzione di Istanbul, secondo l’Arcivescovo Marcello, è «pericolosa al massimo grado, poiché nasconde nel suo grembo una distruttiva sorpresa», dato che il supposto diritto dei bambini a cambiare il loro «genere» è incluso nella Convenzione.

«In tale situazione, è dovere della Chiesa chiamare le genti al pentimento, e perciò quanti hanno votato per la Convenzione sono scomunicati fino a Pentecoste. E se qualcuno di quelli colpiti da questo provvedimento ignorerà la decisione dell’Arcivescovo, «cadrà di sua volontà sotto le severe previsioni dei santi canoni della Chiesa, che hanno il proposito di correggere (e non punire) i Cristiani che si son perduti».

 

Anche la Chiesa Ortodossa Bulgara e la Chiesa Ortodossa Polacca hanno parlato contro la Convenzione di Istanbul. In Bulgaria, poi, la stessa Corte Costituzionale ha dichiarato la Convenzione di Istanbul incostituzionale, e martedì scorso ha dichiarato che il termine «genere» può essere inteso solo nel suo senso biologico.

 

 

Traduzione di Nicolò Ghigi dal sito Orthochristian.com

 

 

Immagine screenshot da YouTube

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