Economia

La Borsa di Mosca in forte rialzo

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La Borsa di Mosca, che era stata chiusa dal governo il 25 febbraio in seguito all’inizio della guerra in Ucraina, ha parzialmente riaperto ieri  24 marzo 2022.

 

Gli occidentali prefiguravano un crollo: abbiamo sentito sia il ministro napoletano Di Maio che Mario Draghi gongolare all’idea della Borsa moscovita chiusa e delle ingenti perdite economiche conseguenti.

 

Stiamo assistendo invece a rialzi.

 

L’indice RTS (di interesse per gli speculatori) è diminuito 4,26%, mentre l’indice IMOEX (l’unico che riflette l’economia reale del Paese) è salito del 4,43%.

 

A essere colpite negativamente  sono  soprattutto le attività terziarie a orientamento estero, ad esempio le banche internazionali..

 

Tuttavia, le azioni riguardanti la produzione nazionale, in particolare sull’energia, al contrario, salgono.

 

Con il diktat di Putin riguardo al pagamento in rubli del gas per i Paesi ostili (a cui Draghi ieri ha contrapposto la ridicola accusa di non rispettare i contratti: lui, che sta mandando armi per uccidere i russi!) non si può che assistere ad un rafforzamento del rublo, che potrebbe perfino, dice qualcuno, diventare valuta di riserva internazionale.

 

A cosa serve il dollaro, infatti, se non posso comprare petrolio, gas, grano, fertilizzanti, metalli, uranio?

 

È in arrivo il petrorublo, e forse domani l’agrorublo. Il mondo sta per essere de-dollarizzato: è difficile comprendere con quanta violenza gli USA reagiranno una volta compresa la prospettiva in cui, guidati da dementi, si sono cacciati.

 

 

 

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