Alimentazione

La banca d’affari teme che i farmaci anti-obesità danneggino i fast food

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E se la soluzione all’annoso problema dell’obesità fosse cattiva per gli affari del grande capitale?

 

Il dilemma pare esserselo posto la banca d’affari Morgan Stanley, che ha pubblicato un rapporto sull’impatto dei farmaci contro l’obesità sui produttori di cibo spazzatura.

 

Il team di 17 analisti della banca, che hanno stimato il mercato dei farmaci anti-obesità a 54 miliardi di dollari per l’anno 2030, scrive di come il calo degli appetiti ridurrà la domanda di cibo, con il cibo spazzatura che subirà il colpo maggiore.

 

Farmaci come Wegovy e Ozempic, che costano circa 1.000 dollari al mese, inducono una significativa riduzione dell’apporto calorico giornaliero: circa il 20-30%.

 

Sulla base delle loro stime sul numero di americani che potrebbero assumere tali farmaci, Morgan Stanley afferma che il consumo calorico complessivo diminuirà dell’1,7%.

 

Tuttavia non tutti i cibi sono uguali: mentre il 46% delle persone che usano i farmaci ha riferito di mangiare più frutta e verdura, oltre il 60% dei pazienti ha riferito di consumare meno dolciumi, bevande zuccherate, prodotti da forno e snack salati.

 

Tra coloro che usano i farmaci, il 77% ha riferito di andare meno spesso ai fast food.

 

I nuovi farmaci antiobesità, tuttavia, sono già oggetto di controversie.

 

Come riportato da Renovatio 21, oltre al pericolo per le donne incinte, vi sarebbe un’inchiesta in corso per stabilire se esiste una possibile correlazione tra l’assunzione del farmaco e l’ideazione di pensieri suicidi.

 

 

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