Geopolitica

Kosovo, forze serbe in massima allerta

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Le forze armate serbe sono in uno stato di massima allerta, ha dichiarato il ministro della Difesa Miloš Vučević.

 

La decisione è stata presa per difendere la popolazione serba da un possibile intervento della polizia del Kosovo per rimuovere blocchi stradali e barricate che i serbi locali avevano costruito nelle ultime due settimane nel nord del Kosovo per protestare contro l’arresto di tre serbi e la presenza della polizia e delle forze speciali del Kosovo.

 

L’ex ambasciatore degli Stati Uniti e inviato speciale nei Balcani Richard Grenell ha invitato il Segretario di Stato americano Blinken a intervenire in un durissimo post del 26 dicembre sul suo account Twitter: «Le ultime violenze in Kosovo sono inaccettabili. [Il Primo Ministro del Kosovo] Albin Kurti continua le sue azioni unilaterali nel Nord in violazione degli accordi internazionali— “Antony Blinken deve esigere: Kurti rilasci i prigionieri serbi e si astenga dall’arrestare manifestanti pacifici e smetta di inviare forze speciali nel nord, chiedendo allo stesso tempo che le barricate vengano rimosse. Tutto questo dovrebbe essere fatto contemporaneamente».

 

Da parte sua, Kurti ha accusato le bande «criminali» di costruire barricate e ha invitato le truppe KFOR della NATO nel nord del Kosovo a rimuovere le barricate, affermando che se non lo fanno loro, lo faranno le forze di sicurezza del Kosovo.

 

Le tensioni erano partite settimane fa per una politica di targhe automobilistiche indetta dal governo di Pristina che penalizzava la popolazione serba. Nel corso del mese, la polizia kosovara albanese aveva occupato una diga, strappato una bandiera serba e minacciato con le armi i cittadini di etnia serba.

 

Nessuno dei vertici tra serbi e kosovari albanesi ha prodotto alcunché.

 

Come riportato da Renovatio 21, Mosca, storico alleato di Belgrado, ha dichiarato che il Kosovo «sta giocando col fuoco». Alte cariche della Federazione Russa, come Lavrov, in questi giorni hanno ricordato più volte la guerra in Kosovo in relazione al conflitto ucraino, individuandovi un medesimo modus operandi da parte delle forze occidentali.

 

Il Kosovo fu una creazione dell’amministrazione Clinton, aiutata dal cosiddetto «Ulivo mondiale» che aveva nel governo dell’ex comunista Massimo D’Alema il suo appoggio (politico, materiale, militare) in Italia.

 

Secondo il New York Times il Kosovo è percentualmente il più grande fornitore di foreign fighter ISIS in rapporto alla popolazione. L’ex presidente kosovaro Hashim Thaci, pupillo del segretario di Stato clintoniano Madeleine Albright a lungo al vertice del Paese, è stato accusato di crimini tra cui il traffico di organi.

 

Come scritto da Renovatio 21, il Kosovo potrebbe essere, con l’Ucraina, un ulteriore innesco alla guerra mondiale che potrebbe distruggere l’Europa una volta per tutte. Non è detto che il fine di chi soffia sul fuoco non sia proprio questo: l’annientamento dell’umanità europea e della sua civiltà.

 

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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