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Klaus Schwab chiede un governo globale in grado di «padroneggiare» le tecnologie come l’Intelligenza Artificiale e la Biologia Sintetica

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Il guru di Davos Klaus Schwab ha chiesto pubblicamente alle élite mondialiste unirsi per «padroneggiare» le tecnologie avanzate, avvertendole che se non agiscono rapidamente il mondo potrebbe «sfuggire al nostro potere».

 

Il fondatore del World Economic Forum stava parlando a un incontro a Dubai dal titolo non troppo sibillino «World Government Summit».

 

Schwab, rivolgendosi ad una immensa platea di tizi con identici vestiti arabi infilandoci pure all’inizio un renzistico «your highnesses»  («vostre altezze»), ha indicato le «tecnologie della Quarta Rivoluzione Industriale» (un concetto introdotto da lui stesso nel libro omonimo) e ha proclamato solennemente che «chi padroneggia queste tecnologie – in qualche modo – sarà il padrone del mondo».

 

 

«Mastah zis technologiss… Mastah off ze vorld ». L’inglese con tremendo accento tedesco dello Schwab si fa sentire in quest’ultima affermazione, portando una volta di più la sua figura verso quella regione dell’immaginazione tra il grottesco e i cattivi di James Bondo.

 

Allo Schwabbo la parola «master», che in lingua inglese è verbo («padroneggiare») sia sostantivo («padrone») ultimamente piace moltissimo. Allo scorso World Economic Forum Davos, come noto, aveva esortato a «padroneggiare il futuro» – «Master the Future», pronunziato schwabbianamente «Mastah ze fiuciah». A Bali, a latere del G20 che si è impegnato per i passaporti vaccinali internazionali, il nostro si era limitato a parlare in tranquillità di «ristrutturazione profonda, sistemica e strutturale del nostro mondo».

 

Parlando della tecnologia, il Klauso ha detto che «ci stiamo spostando nella fase esponenziale (…) Intelligenza Artificiale ma non solo, metaverso, nuove tecnologie spaziali… la biologia sintetica (…) «tra dieci anni saremo completamente diversi», ha detto il vegliardo tedesco allievo i Kissinger. «La mia profonda preoccupazione è che [con] le tecnologie #4IR [cioè della Quarta Rivoluzione Industriale, ndr], se non lavoriamo insieme su scala globale, se non formuliamo, modelliamo insieme il politiche necessarie, sfuggiranno al nostro potere di dominare quelle tecnologie».

 

Diciamo pure che il World Economic Forum di Schwab ha già affrontato l’argomento varie volte.

 

Sei mesi fa sul sito del WEF è pubblicato un articolo che invoca la fusione di sistemi di intelligenza umana e artificiale per censurare lo «hate speech» e la «disinformazione» online prima ancora che ne sia consentita la pubblicazione. In pratica, una tecnologia per la censura preventiva da applicarsi a chiunque voglia esprimersi liberamente in rete.

 

Ma con la cricca delle élite estremiste di Davos si va ben oltre. Un articolo dello scorso anno sempre sul sito del WEF parlava di «ragioni solide e razionali» per impiantare microchip nei bambini. Un dirigente di Nokia ha parlato a Davos di cellulari che «saranno costruiti direttamente nei nostri corpi». Assieme al transumanismo, anche un po’ di eugenetica non fa mai male: ecco la relatrice di Davos 2023 che parla di previsioni genetiche sulle malattie in grado di influire sulla decisione di avere figli.

 

Il Klaus Schwab non è nuovo a discorsi di estremismo transumanista in cui annuncia la necessità di fondere uomo e macchina, un processo che lui inserisce nel suo concetto di «Quarta Rivoluzione Industriale», propalata a piene mani a manager e amministratori di tutte le latitudini e di tutti i livelli, che ripetono a pappagallo la teoria transumanista della «fusione della nostra identità fisica, digitale e biologica». Ciò è scritto nero su bianco sul suo libro La quarta rivoluzione industriale, che per qualche ragione ha la prefazione dell’erede Agnelli John Elkan.

 

Nel testo, lo Schwab spiega con entusiasmo come la tecnologia in arrivo consentirà alle autorità di «intromettersi nello spazio fino ad ora privato della nostra mente, leggendo i nostri pensieri e influenzando il nostro comportamento».

 

«Con il miglioramento delle capacità in questo settore, aumenterà la tentazione per le forze dell’ordine e i tribunali di utilizzare tecniche per determinare la probabilità di attività criminale, valutare la colpa o addirittura recuperare i ricordi direttamente dal cervello delle persone».

 

Senza pudore alcuno, lo Schwabbone era arrivato a suggerire l’utilizzo di scansioni cerebrali, rese possibili dagli impianti biocibernetici, anche solo per viaggiare: «anche attraversare un confine nazionale potrebbe un giorno richiedere una scansione cerebrale dettagliata per valutare il rischio per la sicurezza di un individuo» afferma il guro davosiano. «I dispositivi esterni di oggi, dai computer indossabili alle cuffie per la realtà virtuale, diventeranno quasi certamente impiantabili nel nostro corpo e nel nostro cervello».

 

«I microchip impiantabili attivi che rompono la barriera cutanea del nostro corpo» cambieranno il modo in cui ci interfacciamo con il mondo «e ci costringeranno a chiederci «cosa significhi essere umani», sostiene Schwab.

 

In un inquietante evento a Davos è possibile vedere Schwab che parla con il padrone di Google Sergej Brin della possibilità di leggere il pensiero a tutti i partecipanti nella sala. «Puoi immaginare che tra 10 anni saremo qui seduti avendo un impianto nel nostro cervello, tramite il quale posso immediatamente percepirvi, perché tutti voi avrete degli impianti, misurandovi tutte le vostre onde cerebrali – e posso dirti immediatamente come reagiscono le persone».

 

In pratica, già cinque anni fa, lo Schwabbo annunziava più chip cerebrali per tutti.

 

 

Come riportato da Renovatio 21, al medesimo evento globalista di Dubai in cui ha parlato di persone Schwab, era intervenuto da remoto Elon Musk, che si era lanciato in un discorso dal sapore sovranista in cui si scagliava per l’indipendenza delle Nazioni e contro il governo mondiale ritenuto come un «rischio per la Civiltà».

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

 

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