Persecuzioni
Kenya, due sacerdoti assassinati a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro
Il Kenya, un paese dell’Africa orientale, non ha la triste reputazione della Nigeria, un paese dell’Africa occidentale, per quanto riguarda il pericolo che corrono i sacerdoti o i religiosi cattolici. Tuttavia, due sacerdoti sono stati recentemente uccisi da «banditi» (uno) e da «ignoti» (l’altro), in circostanze che rimangono poco chiare.
Padre John Ndegwa Maina, parroco di Saint-Louis a Igwamiti, vicino a Nakuru, poco più di 100 chilometri a nord della capitale Nairobi, è morto il 15 maggio 2025. È stato trovato in condizioni critiche sul ciglio dell’autostrada Nakuru-Nairobi. È morto all’ospedale St. Joseph di Gilgil. Prima di morire, il sacerdote aveva denunciato di essere stato rapito da ignoti. I medici sospettano un avvelenamento.
Una settimana dopo, il 22 maggio, padre Alloyce Cheruiyot Bett è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco da banditi nella valle di Kerio, a Elgeyo Marakwet, nell’ovest del paese. L’omicidio è avvenuto al termine della messa celebrata nella Jumulya (piccola comunità cristiana) del villaggio di Kakbiken, quando diversi uomini armati hanno aperto il fuoco, colpendo padre Bett alla gola e uccidendolo sul colpo.
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«Chiediamo un’indagine approfondita su queste morti per scoprire le vere circostanze e i veri motivi, con l’obiettivo di garantire la futura sicurezza dei nostri sacerdoti e di tutti i kenioti». Così, mons. Maurice Muhatia Makumba, arcivescovo di Kisumu e presidente della Conferenza episcopale del Kenya (KCCB), ha chiesto che venga fatta piena chiarezza sulle circostanze della morte dei due sacerdoti cattolici, uccisi a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.
Mons. Makumba ha descritto questi atti come «orribili omicidi di cui i responsabili saranno ritenuti responsabili davanti a Dio». Ha aggiunto: «Desideriamo denunciare la morte di questi ministri di Dio e il senso di insicurezza e impotenza che questi incidenti hanno creato contro i servitori di Dio».
Il Ppresidente del KCCB ha poi espresso il «profondo sgomento» dei vescovi kenioti per «il basso valore attribuito alla vita; gli omicidi vengono presi alla leggera e utilizzati senza scrupoli nella lotta politica».
Esiste una significativa minaccia terroristica, in particolare da parte di Al-Shabaab al-Islami, in tutto il Kenya. Il Paese si trova inoltre ad affrontare la minaccia dello «Stato Islamico», presente anche nelle sue immediate vicinanze, in particolare in Somalia e Mozambico. Tuttavia, non sembra che i due sacerdoti siano stati vittime di un attacco terroristico.
Per quanto riguarda la criminalità, rimane una delle più alte in Africa: borseggi (con violenza in caso di resistenza), furti d’auto e furti con scasso sono comuni. Operazioni di polizia vengono regolarmente condotte nelle contee di Turkana, West Pokot, Elgeyo Marakwet, Baringo, Laikipia e Samburu per stanare gruppi di banditi.
Tuttavia, saranno necessari i risultati delle indagini per determinare le esatte motivazioni degli aggressori in entrambi i casi.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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