Geopolitica

Iran, navi incendiate: altro disastro «misterioso»

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Nelle ultime tre settimane c’è stata una serie di esplosioni «misteriose» che hanno scosso strutture chiave e siti militari in Iran, tra cui un’esplosione di due settimane fa che ha distrutto un edificio nella struttura nucleare di Natanz .

 

L’altro giorno una serie di navi nel porto iraniano meridionale di Bushehr, secondo quanto riferito, hanno preso fuoco in circostanze misteriose. I vigili del fuoco di mercoledì hanno faticato a spegnere le fiamme su non meno di sette navi nel porto , secondo quanto riferito da Reuters:

Almeno sette navi hanno preso fuoco nel porto di Bushehr, nel sud dell’Iran

 

«Almeno sette navi hanno preso fuoco nel porto di Bushehr, nel sud dell’Iran , secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tasnim. Finora non sono state riportate vittime, ha affermato l’agenzia». Va notato che la regione di Bushehr ospita una centrale nucleare nucleare iraniana.

 

L’evento si aggiunge ad almeno una mezza dozzina di strane esplosioni e incendi in siti missilistici, ospedali e aree militari sensibili in tutto l’Iran, concentrate principalmente vicino a Teheran.

L’evento si aggiunge ad almeno una mezza dozzina di strane esplosioni e incendi in siti missilistici, ospedali e aree militari sensibili in tutto l’Iran, concentrate principalmente vicino a Teheran

 

Perfino i principali media in Occidente – incluso il New York Times – hanno iniziato a ipotizzare che le esplosioni «casuali» siano tutt’altro che: invece, c’è una crescente attenzione focalizzata sulla probabilità di un sabotaggio dell’intelligence israeliana o statunitense.

 

 

C’è anche la possibilità di gruppi terroristici interni di opposizione iraniana e gruppi paramilitari rivoluzionari che vogliono seminare il caos nel Paese.

 

I funzionari iraniani hanno anche detto che stanno indagando riguardo alla possivilità di essere sotto attacco informatico da Israele o dagli Stati Uniti

Un gruppo di spicco che in passato ha condotto omicidi di funzionari iraniani nel tentativo di abbattere il regime è l’organizzazione Mujahedin-e Khalq (MEK), gruppo nazionalista e marxista stranamente fiancheggiato dai liberali di tutto il mondo. A favore del MEK si sono spesi Rudy Giuliani, Emma Bonino, Íngrid Betancour.

 

I funzionari iraniani hanno anche detto che stanno indagando riguardo alla possivilità di essere sotto attacco informatico da Israele o dagli Stati Uniti.

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