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Interfaccia cervello-computer, esperimenti con vermi ed altoparlanti

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Un fisico della Swinburne University of Technology viene preso in giro per il suo studio della vibrazione nei lombrichi, tuttavia ha in mente un’applicazione in grado di sconvolgere l’umanità intera.

 

 

L’esperimento di Ivan Maksymov con il coautore Andrey Pototsky, pubblicato sulla rivista Scientific Reports a maggio, mostra che quando viene sedato e posto su un altoparlante, la superficie di un lombrico vibra. Per il loro disturbo, hanno ricevuto un Ig Nobel, un premio che prende in giro bizzarri studi scientifici. Ma ora Maksymov, scrivendo un nuovo saggio per la testata interuniversitaria The Conversation, cui sostiene che il suo lavoro potrebbe essere la chiave per interfacce cervello-computer senza soluzione di continuità.

Il fisico viene preso in giro per il suo studio della vibrazione nei lombrichi, tuttavia ha in mente un’applicazione in grado di sconvolgere l’umanità intera

 

Lo studio si basa sull’ipotesi esistente che gli impulsi nervosi emessi dalle nostre cellule cerebrali viaggiano non solo come segnali elettrochimici ma come onde sonore impercettibili.
Gli scienziati, scrive  Maksymov, non solo aumentavano i bassi per guardare i vermi rimbalzare, ma piuttosto stavano misurando il modo in cui il suono genera le onde di Faraday sul corpo di un verme – lo stesso tipo di onda delle increspature su una goccia d’acqua – e come il sistema nervoso umano potrebbe fare lo stesso.

 

Se i segnali neurali si propagano con onde sonore impercettibili e se un dispositivo può generare onde Faraday di quell’esatta frequenza nel cervello, potrebbe fornire un modo continuo e non invasivo di collegare il nostro cervello ai computer.

«Riteniamo che i nostri risultati, in attesa di ulteriori ricerche dettagliate, possano aiutare a creare un collegamento più sicuro e basato sul suono tra il cervello umano e i computer, uno che funziona senza elettrodi ad ago non sicuri»

 

«Riteniamo che i nostri risultati, in attesa di ulteriori ricerche dettagliate, possano aiutare a creare un collegamento più sicuro e basato sul suono tra il cervello umano e i computer, uno che funziona senza elettrodi ad ago non sicuri», ha scritto Maksymov.

 

 

 

 

 

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