Armi biologiche

Inserire nei pipistrelli «proteine spike chimeriche COVID» con «nanoparticelle ipodermiche»: il laboratorio di Wuhan chiedeva milioni all’esercito USA

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Secondo il quotidiano londinese Telegraph gli scienziati dell’Istituto di virologia di Wuhan e i loro partner affiliati hanno tentato di ottenere 14 milioni di dollari in finanziamenti dalla DARPA, ossia il braccio scientifico ricerca & Sviluppo del Pentagono.

 

Lo scopo della ricerca per cui si chiedeva il finanziamento era l’alterazione geneticadei virus, inclusi i coronavirus provenienti dai pipistrelli, in modo da renderli più infettivi per l’uomo.

 

La richiesta finanziaria per la ricerca cinese sarebbe avvenuta appena 18 mesi prima dello scoppio della pandemia COVID-19.

 

Il Telegraph cita documenti rivelati dal gruppo investigativo Drastic, composto da scienziati di tutto il mondo alla ricerca della verità sulle origine del coronavirus che ha sconvolto il mondo.

 

In pratica, gli stessi che avrebbero poi preso denaro del contribuente americano dall’Istituto di Fauci, avevano fatto richiesto anche all’ente scientifico del Pentagono, quella DARPA che ha tanta disponibilità di budget quanti segreti

I documenti ottenuti dal gruppo sono stati poi confermati come autentici da ex funzionari del governo degli Stati Uniti. Essi dimostrano che la DARPA ha rifiutato la richiesta affermando che i piani per ulteriori Gain of Function (guadagno di funzione) erano giudicati come troppo rischiosi.

 

Il Telegraph riporta che i documenti rivelano anche come  gli scienziati di Wuhan avessero presentato «piani per rilasciare nanoparticelle che penetrano nella pelle contenenti “nuove proteine ​​chimeriche” di coronavirus di pipistrello nei pipistrelli delle caverne nello Yunnan».

 

I documenti mostrano altresì che il piano prevedeva l’alterazione genetica dei coronavirus dei pipistrelli per aggiungere «siti di scissione specifici per l’uomo», rendendo essenzialmente più facile per il virus entrare nelle cellule umane.

 

L’idea del virus creato in laboratorio per essere più contagioso per gli esseri umani è stato discussa da subito – anche dal premio Nobel Montagnier – ma è stata censurata da media e social media per mesi.

 

I personaggi citati nei nuovi documenti sono gli stessi il cui nome circola da mesi, come Peter Daszak, lo zoologo britannico della ONG biotecnologica EcoHealth Alliance – l’uomo che si è speso per definire l’ipotesi della fine dal laboratorio una lunatica «teoria della cospirazione» – e l’ormai mitologica dottoressa Shi Zhengli, anche detta «Batwoman» per la sua conoscenza della virologia dei chirotteri.

 

«Allarmante che la proposta di sovvenzione includa piani per migliorare la malattia più mortale della sindrome respiratoria mediorientale (MERS)»

In pratica, gli stessi che avrebbero poi preso denaro del contribuente americano dall’Istituto di Fauci, avevano fatto richiesto anche all’ente scientifico del Pentagono, quella DARPA che ha tanta disponibilità di budget quanti segreti.

 

Il giornale britannico ha sentito anche il professore di oncologia all’Università Saint George di Londra Angus Dalgleish. Il cattedratico inglese sostiene che la pandemia sia stata probabilmente il risultato di un virus geneticamente modificato. Egli ritiene anche la ricerca potrebbe essere andata avanti anche senza i finanziamenti.

 

«Questo è chiaramente una [ricerca ] Gain of Function, ingegnerizzando il sito di scissione e lucidando i nuovi virus per migliorare l’infettibilità delle cellule umane in più di una linea cellulare».

 

Secondo il Telegraph la DARPA avrebbe declinato dicendo che «è chiaro che il progetto proposto guidato da Peter Daszak avrebbe potuto mettere a rischio le comunità locali». La DARPA ha inoltre avvertito che non sembravano considerate adeguatamente le conseguenze del potenziamento dei virus.

 

Il rifiuto della DARPA – l’agenzia dietro a tutte le più letali tecnologie militari americane, dai droni alle armi di distruzione di massa – è molto significativo.

 

Il quotidiano londinese ha inoltre sentito un ricercatore COVID-19 dell’OMS. egli ha dichiarato  come fosse «allarmante che la proposta di sovvenzione includesse piani per migliorare la malattia più mortale della sindrome respiratoria mediorientale (MERS)».

 

«La parte spaventosa è che stavano producendo virus MERS chimerici infettivi», ha avvertito detto la fonte OMS.

 

«Se uno dei loro sostituti del recettore facesse diffondere il MERS in modo simile [al COVID-19], pur mantenendo la sua letalità, questa pandemia sarebbe quasi apocalittica»

I virus MERS hanno tassi di mortalità del 30-50%. «Se uno dei loro sostituti del recettore facesse diffondere il MERS in modo simile [al COVID-19], pur mantenendo la sua letalità, questa pandemia sarebbe quasi apocalittica».

 

Il gruppo Drastic ha rilasciato una dichiarazione sulle ultime scoperte:

 

«Dato che troviamo in questa proposta una discussione sull’introduzione pianificata di siti di clivaggio specifici per l’uomo, è giustificata una revisione da parte della più ampia comunità scientifica della plausibilità dell’inserimento artificiale».

 

Renovatio 21 è stato pesantemente censurata per aver parlato dell’ipotesi di fuga del laboratorio ancora all’inizio del 2020.

 

L’ipotesi che il COVID possa essere stato concepito come bio-arma, in particolare, era considerata da Facebook contraria ai suoi standard, e la sua diffusione veniva di conseguenza punita.

 

Come abbiamo rilevato altre volte, in realtà ogni studio su patogeni aggressivi – e i relativi vaccini – è considerabile come dual-use: vi è un uso civile (la ricerca del vaccino, nel caso di scoppio della malattia) così come un uso militare (l’impiego segreto del patogeno come arma di attacco).

 

Vi sono prove oramai riconosciute che i militari cinesi lavorassero con il laboratorio dell’Istituto di Virologia di Wuhan.

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