Immigrazione

In USA la generazione Z sarà l’ultima a maggioranza bianca

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Gli americani nati tra il 1997 e il 2012, noti come «Generazione Z», saranno l’ultimo gruppo demografico in cui i bianchi sono la maggioranza, secondo un nuovo studio sui dati del censimento statunitense.

 

Meno della metà dei nati da allora sono bianchi e si prevede quindi che negli USA nel loro insieme i cittadini di cosiddetta «razza caucasica diverranno una minoranza maggioritaria entro il 2045.

 

I dati del censimento pubblicati due anni fa hanno rilevato che la maggioranza bianca negli Stati Uniti si è ridotta da circa l’80% nel 1980 al 59% nel 2020.

 

Tale calo non è stato guidato da una crescita della popolazione nera, che è rimasta relativamente statica tra il 12 % e 13% dal 2010; è, invece, è legato alle popolazioni ispanica, asiatica e di razza mista che sono incrementate di molto nel Paese, aumentando rispettivamente al 19%, 6,3% e 3%.

 

Pubblicato la scorsa settimana, un ulteriore studio di questi dati da parte della Brookings Institution ha rivelato che il declino dei bianchi è ancora più esagerato se suddiviso per generazione. Sebbene sia noto dal 2020 che i bianchi cesseranno di essere la maggioranza negli Stati Uniti entro il 2045, questo punto di svolta è già stato raggiunto tra la «Generazione Alpha», ovvero i nati dopo il 2012.

 

Secondo lo studio, i bianchi non ispanici costituiscono il 77% della popolazione di età superiore ai 75 anni, il 67% della popolazione di età compresa tra 55 e 64 anni, il 55% dei 35-44enni e poco più della metà dei 18-24 coorte. Tra quelli sotto i 18 anni, il 47% è bianco, il 25% ispanico, il 13% nero, il 5,4% asiatico e il resto sono due o più razze.

 

Tuttavia, i dati potrebbero non essere del tutto affidabili. Il censimento ha chiesto alle persone di autoidentificare la propria razza, il che significa che quelli di discendenza mista potevano identificarsi come una delle razze dei loro genitori o entrambe. Allo stesso modo, i moduli di censimento non includevano alcuna opzione per quelli di origine mediorientale o nordafricana, che sono considerati bianchi dal governo degli Stati Uniti.

 

Il calo della popolazione bianca americana è stato un argomento controverso nei media negli ultimi anni. I repubblicani hanno accusato i democratici di utilizzare politiche di confine lassiste per importare blocchi di elettori ispanici – che di solito votano democratico – in stati storicamente conservatori come il Texas.

 

Nel frattempo, anche negli USA ha preso piede la teoria della «Grande sostituzione», definita dall’establishment americano fatto da giornali e da realtà legate al Partito Democratico come una «teoria del complotto» di matrice razzista, diffusa dai «nazionalisti bianchi» che per Biden sono il vero problema degli Stati Uniti.

 

Tuttavia, molti le medesime testate giornalistiche e televisive pubblicano articoli celebrativi che annunciano il «conto alla rovescia per l’apocalisse bianca».

 

In Europa nel frattempo la Grande Sostituzione diviene sempre meno un tabù, e le voci che sostengono che essa non esista, che sia solo una teoria cospirativa, vanno via via affievolendosi.

 

«La Grande Sostituzione, sono rimasto scioccata dal fatto che la si chiami teoria. Non è una teoria, è un dato di fatto», ha dichiarato a fine 2022 il celebrato scrittore francese Michel Houellebecq. «Quando si tratta di immigrazione, nessuno controlla nulla, questo è l’intero problema. L’Europa sarà spazzata via da questo cataclisma».

 

La Francia, dove è stata teorizzata dallo scrittore Renaud Camus, secondo i sondaggi i cittadini non solo credono nella la Grande Sostituzione, ma la temono. La rivolta etnica nelle banlieue dello scorso mese fa capire che hanno ragione.

 

In Italia, tuttavia, permane una certa vergogna a parlarne, anche da parte di esponenti di un partito di destra-destra al governo: è l’increscioso caso del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, cognato del premier Giorgia Meloni, che ad un evento si era lasciato scappare che «non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica».

 

Il diluvio di critica del blocco costituito da media mainstream e sinistra politica organizzata, con dileggio pure del suo matrimonio, lo hanno spinto a ritrattare: prese le distanze dalle sue stesse dichiarazioni, sostenne di non conoscere la «teoria complottista» del «piano Kalergi» davanti a quanti lo avevano accusato di esserne un sostenitore. «Nelle mie parole non c’era alcun riferimento a visioni ben lontane dalla mia formazione». Il ministro-cognato aveva quindi sbagliato «per ignoranza», assicurava in una accorata intervista al Corriere della Sera.

 

Esistono già situazioni in cui, tramite operazioni massive organizzate, gli italiani bianchi divengono minoranza all’interno del loro stesso Paese, e non solo nelle periferie-ghetto degli immigrati avviate a divenire no-go zone.

 

Ci riferiamo al famigerato capodanno di Milano, o a quello di Colonia – il concetto di è tahurrush gamea, la molestia sessuale collettiva. Oppure possiamo parlare, cosa che non ha fatto nessuno, dell’ultimo San Silvestro di BerlinoRenovatio 21 lo ha fatto: potete vedere da voi le immagini di guerriglia, con le forze dell’ordine ignorate e prese per i fondelli.

 

Non è stato diverso per i disordini e i danneggiamenti susseguitisi in tutta Europa dopo le vittorie (le vittorie, non le sconfitte) del Marocco ai mondiali qatarioti.

 

L’esempio più alto e programmatico di tale volontà di sottrarre territorio agli Stati europei e ai loro cittadini è stato proprio in Italia: l’invasione di Peschiera del Garda nel giugno 2022 da parte di un’orda incontenibile di ragazzini immigrati dall’Africa, che rivendicarono la conquista della cittadina lacustre, sfidarono i celerini (che, in minoranza numerica schiacciante e davanti ad atteggiamenti di continua provocazione demenziale, furono incapaci di contenerli) e infine molestarono delle ragazze italiane che tornavano in treno da Gardaland.

 

Il processo per le molestie razziste subite dalle ragazze italiane sul treno fu archiviato: erano troppi, non era possibile riconoscerli, le telecamere su quel regionale non funzionavano. In pratica, anche le Ferrovie dello Stato divengono spazio sottratto allo Stato, una no-go zone su binari.

 

 

 

 

 

 

 

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