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In Australia stanno costruendo campi di quarantena per i non vaccinati

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Nonostante alcuni stati inizino provvisoriamente a revocare le restrizioni di blocco, le autorità australiane stanno costruendo campi di quarantena c per prepararsi a ospitare coloro «che non hanno avuto accesso alla vaccinazione».

 

Secondo ABC Australia, una di queste strutture di quarantena da 1.000 posti letto all’aeroporto di Wellcamp, fuori Toowoomba, sarà completamente completata entro la fine di marzo 2022.

 

Le autorità australiane stanno costruendo campi di quarantenaper prepararsi a ospitare coloro «che non hanno avuto accesso alla vaccinazione»

«In questa fase, le cabine saranno utilizzate dai viaggiatori nazionali di ritorno dagli hotspot COVID», afferma il rapporto.

 

I campi sono suddivisi in diverse zone e ospitano camere singole, doppie e familiari e saranno pattugliati dalla polizia e dalle guardie di sicurezza 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

 

I campi non saranno pronti, secondo quanto riportato, fino al prossimo anno.

 

 

Parlando ancora di nuovi ceppi di COVID e persone «che non hanno avuto accesso alla vaccinazione», il vice premier del Queensland, Steven Miles, ha dichiarato ai media: «prevediamo che ci sarà una continua necessità di strutture di quarantena».

 

Il vice premier del Queensland, Steven Miles: «prevediamo che ci sarà una continua necessità di strutture di quarantena»

Il governo sta affittando il terreno su cui è in costruzione il campo dalla Wagner Corporation per 12 mesi con un’opzione per altri 12.

 

 

Un’altra struttura di quarantena da 1.000 posti letto è in costruzione anche su una caserma dell’esercito di 30 ettari nella zona industriale di Pinkenba, vicino all’aeroporto di Brisbane.

 

Per quanto riguarda leggi e restrizioni anti COVID, l’Australia – come sa il lettore di Renovatio 21 – ha il primato di essere il paese più repressivo al mondo.  Strutture di quarantena, di fatto, già esistono in alcuni Stati del Paese

 

Tuttavia, gli antipodi non stanno agendo in solitaria. Pure le autorità statali in America (per esempio, lo Stato di Washington) stanno costruendo nuove «strutture di quarantena» per gli americani che «non sono in grado di mettersi in quarantena a casa propria».

 

Già dallo scorso anno le autorità di Quebec City, in Canada, hanno annunciato che isoleranno i cittadini «non collaborativi» in strutture apposite per il coronavirus, la cui location rimane un segreto.

 

La Nuova Zelanda ha anche annunciato l’intenzione di mettere i contagiati COVID e i loro familiari in «strutture di quarantena».

Crediamo davvero che  i campi di detenzione per i non vaccinati del nostro Paese siano una ipotesi tanto lontana?

 

A gennaio, le autorità tedesche hanno anche annunciato che avrebbero trattenuto i dissidenti COVID che ripetutamente non rispettano correttamente le regole in quello che è stato descritto come un «campo di detenzione» situato a Dresda.

 

In Italia la situazione è sotto gli occhi di tutti, con l’obbligo unico al mondo di esibire l’infame lasciapassare persino per recarsi al lavoro – cosa che non accadeva né nel Sudafrica dell’Apartheid, né in Unione Sovietica. 

 

Crediamo davvero che  i campi di detenzione per i non vaccinati del nostro Paese siano una ipotesi tanto lontana?

 

 

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