Epidemie

Il virus potrebbe essere uscito dal laboratorio, dice l’ex direttore dell’ente epidemiologico cinese

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L’ex capo dell’ente pubblico per il controllo delle epidemie Gao Fu, detto comunemente George Gao, afferma che la possibilità che il COVID -19 abbia avuto origine da un laboratorio non può essere esclusa. Tuttavia, il funzionario sanitario della Repubblica popolare non nomina il laboratorio di Wuhan, anzi.

 

In un’intervista a BBC Radio 4, il professor Gao ha dichiarato che «puoi sempre sospettare qualsiasi cosa… Questa è scienza. Non escludere nulla».

 

«Davvero non sappiamo da dove provenga il virus… la questione è ancora aperta», ha detto il professor Gao ai microfoni della radio di Stato britannica.

 

Il Gao – che ha guidato il centro cinese di prevenzione delle malattie durante la pandemia – ha quindi affermato che i funzionari cinesi hanno indagato sul l’Istituto Virologico di Wuhan senza riscontrare «illeciti» nei suoi famigerati laboratori.

 

Alla domanda sull’istituto wuhaniano, dove come emerso nel tempo vi erano scienziati finanziati dagli Stati Uniti manipolavano geneticamente i ceppi di COVID per renderli più trasmissibili agli esseri umani, Gao ha risposto dicendo che il laboratorio è stato «ricontrollato dagli esperti del settore».

 

«Penso che la loro conclusione sia che stanno seguendo tutti i protocolli. Non hanno trovato illeciti», ha continuato Gao in quella che segna la prima conferma pubblica da parte di un funzionario cinese che è stata condotta un’indagine presso il laboratorio – notizia rilevante, visto che solo tre mesi fa l’OMS ha accantonato d’improvviso i piani per una ulteriore indagine sull’origine del COVID.

 

Come riportato da Renovatio 21, in precedenza, la Cina accettò – dopo un lunghissimo tira e molla con l’OMS per la lista degli «esperti» – una visita da parte di un team internazionale di indagine nel 2021, tra cui spiccava il nome di Peter Daszak, la cui ONG, EcoHealth Alliance, pure finanziava gli esperimenti di Wuhano (in particolare, quelli della dottoressa Shi Zhegli, detta anche «batwoman» per la sua dedizione ai virus dei chirotteri) e tutt’oggi continua a ricevere fondi dal governo USA. La visita ai laboratori di Wuhan da parte del team OMS durò tre ore: una farsa totale, con alcuni scienziati che poi ammisero che il loro viaggio in Cina era stato inutile e l’indagine era tutta da rifare.

 

Ora, nel caso cinese descritto dal professor Gao alla BBC, parrebbe che tale indagine è stata condotta da un dipartimento «governativo» del potere di Pechino senza coinvolgere l’ente per le malattie cinese – l’ex direttore però è attento a non nominare di quale dipartimento si possa trattare.

 

Il sottocomitato ristretto della Camera degli Stati Uniti sulla pandemia vuole interrogare Gao e altri funzionari sull’origine del virus.

 

Il comitato ha anche chiesto di parlare con la dottoressa Shi (la «donna pipistrello»), in qualità di direttrice del Centro per le malattie infettive emergenti dell’Istituto di virologia di Wuhan; con i dottori Ben Hu e Huang Yanling,  che sono ricercatori dell’istituto; e la dottoressa Chen Wei (in foto), una virologa nota per gli studi in Africa su Ebola che ricopre il ruolo di generale dell’Esercito Popolare di Liberazione del Partito Comunista Cinese che ha rilevato il laboratorio nel febbraio 2020.

 

Come riportato da Renovatio 21, lo scorso  febbraio, il direttore dell’FBI Christopher Wray ha annunciato che il Bureau ritiene che molto probabilmente il COVID-19 provenga da un laboratorio, la medesima conclusione del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti che ha reso pubblica in quei giorni.

 

Il «collega» americano di Gao, l’ex capo dei Centri per le il Controllo delle Malattie (CDC) Robert Redfield, ha ripetuto varie volte anche in periodo di lockdown di ritenere veridica la teoria del virus uscito dal laboratorio, non esitando ad accusare frontalmente il plenipotenziaro pandemico Anthony Fauci e mettendo in guardia rispetto al potenziale distruttivo che la ricerca di bioingegneria Gain of Function può avere in una prossima pandemia. Per aver riportato i commenti di Redfield, si veniva bloccati sui social media, e non escludiamo che lo sia ancora.

 

Anche l’ex direttore dell’Intelligence USA di era trumpiana John Ratcliffe ha parlato della fuga di laboratorio come dell’«unica spiegazione credibile per una pandemia COVID».

 

Il nome di Gao, che avrebbe legami con Daszak, è uscito di recente anche riguardo a comitati ed entità che stanno andando a comporre il programma di salute mondiale unificata «One Health».

 

È interessante notare come George Gao nell’ottobre 2019 – mentre probabilmente il virus già circolava a Wuhan, che casualmente stava ospitando i Giochi Olimpici militari con migliaia e migliaia di atleti da tutto il mondo (compresa, l’Italia, con un campione che ammise di essere tornato, assieme ad altri, gravemente malato) – prendeva parte alla simulazione Event 201, un’esercitazione pandemica stranamente presciente di quello che stava lì lì per succedere (o, in realtà, stava già accadendo…), con finanziamenti e organizzazione della Gates Foundation e della Johns Hopkins University.

 

Il coinvolgimento di Gao fu menzionato da Robert F. Kennedy jr., attuale candidato presidente USA alle primarie del Partito Democratico, nel suo storico discorso all’Arco della Pace di Milano.

 

«L’Evento 201 fu una simulazione di una pandemia di coronavirus che ha avuto luogo a New York nell’ottobre 2019» disse Kennedy a Milano. «Ora noi sappiamo che il COVID stava circolando a Wuhan il 12 settembre 2019. Quindi, un mese dopo, c’è una pandemia simulata di coronavirus a New York».

 

«I partecipanti erano le aziende dei social media, i media, Johnson & Johnson, la grande azienda dei vaccini, ed era ospitata da tre persone: Bill Gates; George Gao, che era direttore del centro per il controllo delle malattie cinese; Avril Haines, vicedirettore della CIA. Avril Haines è in questo momento la spia numero uno degli USA, è il capo dell’Agenzia di Sicurezza Nazionale di Joe Biden: è passata dall’Evento 201 all’essere la spia di più alto livello del nostro Paese.

 

In recenti dichiarazioni, Kennedy ha sottolineato come nell’ottobre 2019 con Gao vi fosse l’ex direttore della CIA e attuale direttore dell’Intelligence Nazionale americana Avril Haines, dove si sarebbe pianificato come avrebbero usato i social media per censurare i cittadini se si fosse verificata un’ipotetica epidemia.

 

 

 

 

Immagine da Twitter

 

 

 

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