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Il velocista Yohan Blake rifiuta il vaccino anti-Covid anche se deve privarlo dei Giochi Olimpici

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Yohan Blake , velocista giamaicano classe 1989, campione del mondo nei 100 metri (2011)  ha fatto sapere che non vuole essere vaccinato contro il COVID-19 anche se gli impedirà di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo. Lo riporta la CNN.

 

Si tratta di una presa di posizione netta, che lascia sbalorditi.

«Sono determinato, non voglio essere vaccinato»

 

È stato lo stesso sportivo giamaicano a confermarlo alla testata Jamaica Gleaner:

 

«Sono determinato, non voglio essere vaccinato [contro il coronavirus]. Preferirei perdere le Olimpiadi piuttosto che fare il vaccino. Ho le mie ragioni».

 

«Preferirei perdere le Olimpiadi piuttosto che fare il vaccino. Ho le mie ragioni»

«Segui la tua mente, non seguire la folla», ha detto la due volte medaglia d’oro olimpica in un video pubblicato su Twitter sabato. «Allo stesso tempo, sii rispettoso di tutti. Non lasciare che nessuno ti porti via la tua scelta».

 

Blake è un’atleta di prim’ordine: è  stato campione mondiale dei 100 metri piani e della staffetta 4×100 metri ai campionati mondiali di atletica leggera di Taegu 2011. Nella staffetta è pure detentore del record mondiale con il tempo di 36″84.

 

È inoltre il secondo atleta più veloce di sempre sui 100 m piani (9″69) e sui 200 metri piani (19″26).

 

Impossibile non ammirare un uomo che davvero non accetta compromessi, in ispecie sulla sovranità che in quanto uomo deve avere sul proprio corpo. Neppure se questo può costargli anni da lavoro, danaro, reputazione

Nel 2020, rinviate le Olimpiadi nella capitale nipponica, Blake ha cominciato a pubblicare su Instagram foto dei suoi allenamenti, a testimonianza del fatto con quanta determinazione ed intensità stesse lavorando per le medaglie di Tokyo 2021.

 

A luglio aveva corso i suoi primi 200 m piani della stagione arrivando al primo posto con il ragguardevole tempo di 20″62.

 

Impossibile non ammirare un uomo che davvero non accetta compromessi, in ispecie sulla sovranità che in quanto uomo deve avere sul proprio corpo. Neppure se questo può costargli anni da lavoro, danaro, reputazione.

 

Eroe, eroe, eroe.

Che dire: eroe, eroe, eroe.

 

 

 

 

 

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