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Il vaccino per il coronavirus sarà «il più obbligatorio possibile», dice il premier australiano

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Il primo ministro australiano ha detto che si aspetta che il vaccino contro il coronavirus sarà reso «il più obbligatorio possibile».

 

Scott Morrison, che è stato Primo Ministro dall’agosto 2018, ha successivamente in qualche modo ritirato questo commento, dicendo che non ci sarà «nessun vaccino obbligatorio ma ci saranno molti incoraggiamenti e misure per ottenere un tasso di accettazione il più alto del solito»

 

Il primo ministro australiano ha detto che si aspetta che il vaccino contro il coronavirus sarà reso«il più obbligatorio possibile». Poi si è rimangiato tutto.

I commenti originali di Morrison sono stati fatti durante un’intervista radiofonica al canale 3AW.

 

Morrison in una successiva radiointervista al canale 2GB si è rimangiato tutto: «Non sarà obbligatorio avere il vaccino, ok? Non è obbligatorio. Non ci sono vaccini obbligatori in Australia».
«Nessun vaccino obbligatorio, ma ci saranno molti incoraggiamenti e misure per ottenere un tasso di accettazione più alto del solito».

 

Incalzato dall’intervistatore, avrebbe detto che «non ci sono meccanismi per l’obbligatorietà, voglio dire non possiamo trattenere qualcuno e farglielo prendere».

 

Martedì Morrison ha annunciato che il governo australiano ha stretto un accordo con la società farmaceutica britannica AstraZeneca per fornire gratuitamente agli australiani il loro vaccino contro il coronavirus, a condizione che il vaccino superi i test clinici.
AstraZeneca (di cui potete leggere qualche vicenda a livello nazionale ed internazionale su Renovatio 21) sta utilizzando la linea cellulare HEK-293 ottenuta da cellule fetali raccolte da un bambino abortito decenni fa nella produzione del vaccino contro il coronavirus.

AstraZeneca  sta utilizzando la linea cellulare HEK-293 ottenuta da cellule fetali raccolte da un bambino abortito decenni fa nella produzione del vaccino contro il coronavirus

 

Renovatio 21, sta cercando di seguire il più possibile ciò che avviene agli antipodi, perché per Australia e Nuova Zelanda si tratta del secondo lockdown, a cui potremmo essere destinati – causa abuso di potere di governi impazziti – anche noi.

 

L’Australia è è da considerare «Paese guida nell’emarginazione dei non vaccinati». Nel 2018 in Australia ridusse per legge i sussidi fiscali familiari alle famiglie che non vaccinavano i figli.

 

Nel 2017 ad un esponente americano del movimento antivaccinista, lo scrittore Kent Heckenlively, fu negato il visto di entrata in un aeroporto australiano su pressione dell’allora ministro della Salute: l’uomo fu materialmente rispedito a casa (e con bollino ministeriale!) perché reo dell’opinione di non credere ai vaccini.

 

La domanda che ci poniamo è: anche all’Italia toccherà un futuro prossimo tutto australiano? Sono anticipo su di noi come lo sono sul fuso orario?

Heckenlively è anche coautore del recentissimo libro-schock della dottoressa Judy Mikovits The Plague of Corruption. Come risaputo, un video della dottoressa Mikovits uscito durante la quarantena e contenente accuse specifiche durissime fu censurato da tutte le maggiori piattaforme internet (Facebook, YouTube, etc.). Renovatio 21 ha pubblicato la densa introduzione al libro a firma di Robert Kennedy jr.

 

La domanda che ci poniamo è: anche all’Italia toccherà un futuro prossimo tutto australiano? Sono anticipo su di noi come lo sono sul fuso orario?

 

 

 

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