Nucleare
Il Times di Londra parla dell’«opzione nucleare ucraina»
Ieri, il quotidiano di Londra Times ha riportato in «Zelens’kyj potrebbe usare le bombe nucleari? Le opzioni dell’Ucraina spiegate» che i funzionari di Kiev credono di poter creare rapidamente una bomba atomica al plutonio facendo irruzione negli impianti nucleari dell’Ucraina per ottenere materiale fissile.
Le citazioni «esclusive» del Times da un documento informativo preparato per il ministero della Difesa ucraino, pubblicato da un think tank ucraino, Center for Army, Conversion and Disarmament Studies: «Creare una semplice bomba atomica, come hanno fatto gli Stati Uniti nell’ambito del Progetto Manhattan, non sarebbe un compito difficile 80 anni dopo».
I dispositivi nucleari sarebbero minori per gli standard odierni, ma Kiev avrebbe materiale sufficiente «per centinaia di testate con una resa tattica di diversi kilotoni».
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Secondo l’autore del rapporto, capo del dipartimento presso l’Istituto nazionale per gli studi strategici (NISS) dell’Ucraina, ciò sarebbe sufficiente per «distruggere un’intera base aerea russa o installazioni militari, industriali o logistiche concentrate».
Il NISS evidentemente agisce come organo consultivo del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale all’interno dell’ufficio del Presidente. Il mese scorso, il presidente Volodymyr Zelens’kyj ha detto a Trump che l’Ucraina aveva due scelte: diventare uno stato nucleare o unirsi alla NATO. Zelenskyj ha detto che l’Ucraina non stava costruendo un’arma nucleare. Il racconto del Times di ieri ha mostrato che un regime di Kiev rimasto senza altre scelte potrebbe ricorrere all’opzione nucleare.
Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino si è affrettato a respingere tali affermazioni, rilasciando una dichiarazione in cui affermava che «l’Ucraina è impegnata nel TNP», riferendosi al Trattato di non proliferazione delle armi nucleari del 1968.
«Non possediamo, sviluppiamo o intendiamo acquisire armi nucleari. L’Ucraina collabora strettamente con l’AIEA ed è completamente trasparente nel suo monitoraggio, il che esclude l’uso di materiali nucleari per scopi militari».
Il mese scorso il tabloid tedesco Bild aveva riportato le parole di un anonimo funzionario ucraino che sosteneva che Kiev ha la capacità di costruire un’arma nucleare «in poche settimane».
La leadership di Kiev ha sostenuto a lungo che gli Stati Uniti e i suoi alleati avevano l’obbligo di proteggere l’Ucraina a causa del Memorandum di Budapest del 1994, in cui Stati Uniti, Regno Unito e Russia avevano dato garanzie di sicurezza in cambio della rimozione delle testate nucleari sovietiche dal territorio ucraino.
Come ricordato da Renovatio 21, c’è da dire che la fornitura di atomiche a Kiev è stata messa sul piatto varie volte da personaggi come l’europarlamentare ucraino Radoslav Sikorski, sposato ad una neocon americana e intercettato sorridente negli ultimi giorni al Bilderberg di Lisbona.
Si tende a dimenticare che lo stesso Zelens’kyj parlò di riarmo atomico di Kiev alla Conferenza di Sicurezza di Monaco, pochi giorni prima dell’intervento russo. In seguito, Zelens’kyj e i suoi hanno più volte parlato di attacchi preventivi ai siti di lancio russi e di «controllo globale» delle scorte atomiche di Mosca.
In varie occasioni il regime ucraino ha parlato di contrattacco nucleare contro la Russia. Mosca ha più volte avvertito della possibilità di un false-flag atomico operato dagli ucraini magari tramite una cosiddetta «bomba sporca».
Vi fu poi la bizzarra comunicazione del Dipartimento dell’Energia di Washington all’ente atomico russo Rosatom era emerso due anni fa. Nella missiva gli americani avvertivano la Russia del fatto che nell’impianto di Zaporiggia vi sarebbe «tecnologia nucleare sensibile» statunitense, e quindi i russi non dovevano toccarla.
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Come riportato da Renovatio 21, il Cremlino due anni fa affermava che l’Ucraina stava sviluppando armi nucleari. Le competenze tecnico scientifiche per farlo, grazie al lascito dell’Unione Sovietica, Kiev le ha.
Secondo il portavoce del Cremlino Peskov l’operazione militare russa servirebbe appunto a scongiurare la prospettiva di una guerra atomica.
Il presidente russo Putin parlando ai giornalisti poco prima delle ostilità parlò della possibilità che l’Europa venisse trascinata in una guerra «senza vincitori».
Come riportato da Renovatio 21, ancora un anno fa il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Demetrio Medvedev, ex presidente ed ex primo ministro, aveva affermato che la Russia dovrà effettuare un attacco preventivo se l’Ucraina dovesse ricevere armi nucleari. Il recente cambio della dottrina nucleare di Mosca va decisamente in questa direzione, includendo, oltre che nemici che dispongono dell’arma nucleare, anche nemici alleati di potenze atomiche.
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