Animali

Il tabù rivoltante deve essere destigmatizzato, dice il bioetico

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge. Avvertiamo il lettore di prepararsi ad eventuali conati di vomito. Anche questo tema, come abbiamo riportato in passato, purtroppo sta venendo overtonizzato, tra casi di cronaca allucinanti e gruppi radicali che già rivendicano pubblicamente la pratica abominevole.

 

C’è una buona ragione per cui l’acronimo LGBTQIZ+ non ha mai preso piede. Come sottolinea l’anonimo autore di un articolo nell’ultimo articolo del Journal of Controversial Ideas, nella rivoluzione sessuale la bandiera della zoofilia è ancora più stigmatizzata della necrofilia o della pedofilia.

 

Ciononostante si dà il compito di giustificarlo: «in effetti non c’è niente di sbagliato nel fare sesso con animali: non è una pratica sessuale intrinsecamente problematica».

 

Nell’era della cancel culture, il Journal of Controversial Ideas offre un rifugio sicuro per articoli che altre riviste accademiche non oserebbero toccare. «La zoofilia è moralmente ammissibile» è sicuramente uno di questi, anche se l’autore pseudonimo, Fira Bensto, afferma di non essere lui stesso uno zoofilo. Solo tre accademici hanno espresso una tolleranza teorica nei confronti della zoofilia, dice, ma è il primo a sostenere esplicitamente che sia moralmente ammissibile.

 

Il suo punto di partenza è escludere l’eccezionalismo umano. Adotta una «prospettiva ampiamente antispecista o non antropocentrica».

 

Il primo argomento contro la zoofilia è che danneggia gli animali. Bensto concorda sul fatto che potrebbe danneggiare alcuni animali, ma non necessariamente. La seconda è che gli animali non possono acconsentire all’attività sessuale con gli esseri umani. Tuttavia, Bensto analizza questa affermazione e conclude che «gli animali possono validamente acconsentire secondo la maggior parte delle concezioni, tranne quelle più esigenti».

 

Quindi, conclude, «la zoofilia dovrebbe essere resa legalmente ammissibile. Ciò implica depenalizzarlo laddove è attualmente fuorilegge e lottare contro l’attuale ondata di ricriminalizzazione. Andando oltre la mera legalizzazione, potremmo sostenere ulteriormente che anche la zoofilia dovrebbe essere normalizzata socialmente».

 

Bensto riconosce che questo punto di vista è, per usare un eufemismo, socialmente inaccettabile. Tuttavia, se i critici fanno affidamento sull’eccezionalismo umano o sui «dubbi richiami alla naturalezza», è, a suo avviso, impossibile condannare la zoofilia.

 

«I critici della zoofilia hanno bisogno di qualcosa di più della semplice indignazione, hanno bisogno di argomenti migliori. Suggerisco che l’ammissibilità della zoofilia dovrebbe ora essere presa come posizione predefinita, con l’onere della prova che spetta ai suoi critici».

 

Michael Cook

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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