Stragi
Il Sudafrica presenta una causa per genocidio di 4.750 pagine contro Israele
La presidenza del Sudafrica ha annunciato ieri in una dichiarazione ufficiale che il Sudafrica ha depositato il suo Memoriale alla Corte Internazionale di Giustizia (CIG) nella sua causo per genocidio, Sudafrica contro Israele.
«Il Memoriale, il nome del documento che registra il caso principale del Sudafrica contro Israele, contiene prove che dimostrano come il governo di Israele abbia violato la convenzione sul genocidio promuovendo la distruzione dei palestinesi che vivono a Gaza, uccidendoli fisicamente con una serie di armi distruttive, privandoli dell’accesso all’assistenza umanitaria, causando condizioni di vita che mirano alla loro distruzione fisica e ignorando e sfidando diverse misure provvisorie della Corte Internazionale di Giustizia, e usando la fame come arma di guerra e per promuovere gli obiettivi di Israele di spopolare Gaza attraverso la morte di massa e lo sfollamento forzato dei palestinesi», afferma la dichiarazione.
«Le prove dimostreranno che alla base degli atti genocidi di Israele c’è l’intento speciale di commettere genocidio, un fallimento da parte di Israele nel prevenire l’incitamento al genocidio, nel prevenire il genocidio stesso e il suo fallimento nel punire coloro che incitano e commettono atti di genocidio».
«Le prove sono dettagliate in oltre 750 pagine di testo, supportate da esibizioni e allegati di oltre 4.000 pagine. Il Memoriale del Sud Africa è un promemoria per la comunità globale per ricordare il popolo della Palestina, per essere solidale con loro e per fermare la catastrofe. La devastazione e la sofferenza sono state possibili solo perché, nonostante la Corte Internazionale di Giustizia e le azioni e gli interventi di numerosi organismi delle Nazioni Unite, Israele non ha rispettato i suoi obblighi internazionali».
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«La scorsa settimana, il mondo ha commemorato la firma della Carta delle Nazioni Unite settantanove anni fa. L’ONU è stata creata per salvare le generazioni future dal flagello della guerra. Per essere all’altezza di questa aspirazione, tutte le nazioni devono insistere sul rispetto della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. L’azione intrapresa dal Sudafrica e a cui si sono uniti altri stati è principalmente quella di fermare un genocidio in Palestina in modo pacifico, chiedendo conto a Israele nelle istituzioni create a questo scopo dalle Nazioni Unite».
«A Israele è stata concessa un’impunità senza precedenti per violare il diritto e le norme internazionali da quando esiste la Carta delle Nazioni Unite. La continua distruzione del diritto internazionale da parte di Israele ha messo in pericolo le istituzioni di governance globale che sono state create per chiedere conto a tutti gli stati».
Il memoriale sudafricano non può essere reso pubblico secondo le regole della Corte internazionale di giustizia. Middle East Eye osserva che Israele ha una scadenza del 28 luglio 2025 per presentare un contro-memoriale di risposta.
Come riportato da Renovatio 21, la denuncia all’Aia contro Israele per «atti di genocidio» da parte di Pretoria risale ad un anno fa. Alla causa si sono aggiunti Paesi come il Cile e la Turchia. Il Nicaragua è andato oltre, attaccando anche i Paesi «alleati» dello Stato ebraico come la Repubblica Federale Tedesca, portando Berlino davanti alla Corte Internazionale per complicità nel genocidio di Gaza.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia