Gender

Il sito della Casa Bianca si è già adattato all’ideologia gender

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Il sito internet della Casa Bianca è stato immediatamente aggiornato. Abbiamo notato la sparizione immediata dei proclami del presidente Trump, per esempio quello, piuttosto denso e importante se non epocale, in cui l’ex inquilino della casa bianca lodava il martire cattolico del XII secolo Tommaso Becket, trucidato nella cattedrale di Canterbury nel 1170.

 

All’indirizzo del proclama lanciato appena lo scorso 29 dicembre ora campeggia un messaggio di errore: «404 / PAGE NOT FOUND»

 

Il modulo della pagina dei contatti, oltre alle stringhe con nome, cognome, email, il modulo pone la voce Pronouns, «Pronomi»:

Tuttavia, bisogna osservare con attenzione anche le pagine funzionali del nuovo sito sotto l’amministrazione Trump. Ad esepio la pagina «Contact us».

 

La classica pagina «Contattaci» presenta qui il classico modulo in cui il richiedente immette le sue informazioni personali.

 

Oltre alle stringhe con nome, cognome, email, il modulo pone la voce Pronouns, «Pronomi»:

Si tratta di una dichiarazione precisa: il ritorno di una Casa Bianca forsennatamente lanciata a confermare la teoria del gender  in seno alle istituzioni.

 

Le scelte possibili sono:

 

  • She / her (Lei)
  • He/him (Lui)
  • They/Them (Loro) (neutro)
  • Other (Altro)
  • Prefer not to share (Preferisco non condividere).

 

Si tratta, ovviamente, di una dichiarazione precisa: il ritorno di una Casa Bianca forsennatamente lanciata a confermare la teoria del gender (quella per il quale uno decide il suo sesso e quindi anche i suoi pronomi, compresi alcuni appena inventati come xe / xir)  in seno alle istituzioni.

 

They / them, una delle scelte della pagina, richiama – come l’opzione Other – al genderismo più estremo, quello che scavalca in transessualismo per affermare l’esistenza di una sessualità «non-binaria», che è in realtà un blob fatto di nichilismo sessuale unito a rievocazioni della sessualità perversa-polimorfa di cui parlava la psicanalisi.

Biden sarebbe pronto ad abrogare il divieto del suo predecessore Donald Trump alle persone transgender di arruolarsi nelle forze armate statunitensi

 

Proprio in queste ore, scrive Reuters, Biden sarebbe pronto ad abrogare il divieto del suo predecessore Donald Trump alle persone transgender di arruolarsi nelle forze armate statunitensi.

 

Una settimana fa Biden ha nominato il segretario alla salute della Pennsylvania, un uomo divenuto donna che si fa chiamare Rachel Levine, come suo assistente segretario alla salute presso il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti. Levine è diventato il primo funzionario federale apertamente transgender a ricevere la conferma del Senato.

 

Biden ha quindi decretato, sin dalla home page della Casa Bianca, che ognuno ha diritto di scegliere il proprio sesso.

 

Benvenuti nella nuova America del progressismo terminale. Con in mente le immagini del giorno dell’Epifania, ci chiediamo: quanto durerà?

La cosa avrà implicazioni non solo antropologiche, ma anche nella vita quotidiana degli americani: tutti hanno quindi diritto di scegliere se andare nella toilette degli uomini o delle donne, se iscriversi a una competizione sportiva maschile o femminile.

 

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