Geopolitica

Il senatore USA J.D. Vance: «nessuno crede che l’Ucraina possa ripristinare i confini del 1991»

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Gli Stati Uniti devono accettare che l’Ucraina «cederà parte del territorio» alla Russia e porrà fine al conflitto, ha sostenuto il senatore repubblicano J.D. Vance, sottolineando che è nell’interesse sia degli Stati Uniti che dell’Ucraina fermare i combattimenti.

 

Parlando domenica con Jake Tapper della CNN durante il programma sullo stato dell’Unione, il senatore Vance ha spiegato perché si oppone ad ulteriori aiuti all’Ucraina, affermando che è molto improbabile che Kiev riesca a sopraffare la Russia e a recuperare le terre perdute, e che ulteriori aiuti finanziari e militari l’assistenza non farà altro che prolungare il conflitto.

 

«Che cosa riusciranno a realizzare 61 miliardi di dollari rispetto a 100 miliardi di dollari?» Ha chiesto Vance, aggiungendo che «tutti quelli che hanno un cervello in testa» sanno che il conflitto finirà con i negoziati. «L’idea che l’Ucraina riporti la Russia ai confini del 1991 è assurda. Nessuno ci crede davvero».

 

«Stiamo arrivando a un punto in cui saremo funzionalmente impegnati a pagare i pensionati ucraini e a ricostruire il Paese», ha continuato, sostenendo che la Casa Bianca dovrebbe concentrarsi sul porre fine alle «uccisioni» piuttosto che «scrivere più assegni in bianco».

 

Mercoledì scorso, il Senato degli Stati Uniti ha bloccato un pacchetto di spesa di 111 miliardi di dollari che comprendeva oltre 60 miliardi di dollari di finanziamenti a Kiev, nonostante le richieste del presidente Joe Biden di approvare il disegno di legge. Biden ha accusato i repubblicani di voler «letteralmente mettere in ginocchio l’Ucraina sul campo di battaglia e danneggiare la nostra sicurezza nazionale nel processo».

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Dallo scoppio del conflitto con la Russia nel febbraio 2022, Kiev ha ricevuto oltre 100 miliardi di dollari in aiuti dagli Stati Uniti, comprese armi, munizioni e fondi per sostenere il bilancio ucraino e pagare pensioni e stipendi governativi.

 

In un nuovo sondaggio condotto dal Financial Times e dalla business school del Michigan Ross, il 48% degli americani ha affermato di ritenere che la propria nazione stia spendendo troppo per gli aiuti a Kiev. Solo il 27% ritiene che l’importo sia adeguato e l’11% ritiene che gli Stati Uniti non stiano spendendo abbastanza.

 

Il senatore J.D. Vance (autore del toccante libro autobiografico Elegia americana divenuto poi film Netflix di Ron Howard e candidato sostenuto dall’investitore tecnologico miliardario Peter Thiel) negli scorsi mesi si era inserito nelle questioni ucraine chiedendo ufficialmente al governo americano se il transessuale Sarah Ashton-Cirillo, originario della Florida divenuto portavoce anglofono dell’esercito di Kiev, avesse qualche relazione con l’Intelligence USA – sempre, disse il senatore, che la cosa non sia uno scherzo.

 

In un video il militare transgender – noto per le sue dichiarazioni dove tra minacce ai giornalisti annunciava che Kiev avrebbe dato la caccia ai «propagandisti russi», mentre i russi non sarebbero a suo dire esseri umani – rispondeva oscuramente al senatore sostenendo che la sua lealtà era verso l’Ucraina e verso il contribuente americano.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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