Geopolitica

Il Senato francese ratifica l’adesione di Svezia e Finlandia alla NATO

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Il 21 luglio il Senato francese,  con un voto di 323-17 , ha ratificato l’adesione di Svezia e Finlandia per diventare membri della NATO.

 

Il testo passerà ora all’Assemblea nazionale, che ha tempo fino al 2 agosto per discuterlo e votarlo

 

A una settimana dal vertice NATO di Madrid, la firma dei protocolli di adesione da parte degli ambasciatori dei 30 paesi membri ha aperto il processo di ratifica presso la sede della NATO a Bruxelles il 5 luglio.

 

Il Canada è stato il primo paese a ratificare i due protocolli di adesione lo stesso giorno. I protocolli di adesione conferiscono lo «status di ospite» a Svezia e Finlandia.

 

Tuttavia, fino a quando tutti e 30 gli Stati membri non avranno ratificato la loro adesione, Svezia e Finlandia non beneficeranno tecnicamente della protezione dell’articolo 5 della Carta della NATO in caso di attacco.

 

Queste adesioni «rispondono a un’esigenza di maggiore sicurezza» di questi due Paesi, ma «costituiranno anche un guadagno (…) per la sicurezza collettiva dello spazio europeo», ha affermato il ministro francese dell’Europa e degli Affari esteri Catherine Colonna.

 

Entro il 7 luglio, ha detto, 18 paesi lo avevano già ratificato, tra cui Germania e Polonia.

 

«Dal punto di vista della NATO, questo è un notevole successo. In meno di due anni siamo passati dal vedere un’organizzazione quasi cerebralmente morta (…) a una NATO attraente e rivitalizzata. L’adesione di due Paesi la cui neutralità sembrava intoccabile segna una quasi resurrezione della NATO», ha affermato il senatore Christian Cambon (Républicains), presidente della Commissione Affari esteri, difesa e forze armate, prima di salutare «un evento di importanza storica per l’Europa».

 

Nessun commento da parte di politici e giornalisti sembra notare che poco fa oltre il 60% degli elettori francesi hanno votato per una serie di candidati presidenziali che invitano la Francia a lasciare la NATO o addirittura a scioglierla.

 

È imbarazzante vedere come i maggiordomi dell’establishment spingano l’acceleratore in una situazione già ora esplosiva, con i polacchi a dire che il mare di Svezia e Finlandia, il Baltico, diverrà «un lago NATO», minacciando quindi, ancora una volta, l’énclave russa di Kaliningrad.

 

Si tratta, del resto, del momento peggiore nella storia dell’Allenaza Atlantica. Una vittoria russa in Ucraina, ha detto l’ex ufficiale dell”Intelligence della Marina USA, significherebbe la fine della NATO.

 

Nel frattempo, la NATO sta iniziando a mescolare anche le acque in Oriente, con il nuovo presidente sudcoreano che dice di voler entrare in una «NATO globale», facendo già aderire il suo Paese alla struttura di guerra cibernetica atlantica.

 

Come riportato da Renovatio 21, il capo della NATO Jens Stoltenberg ha dichiarato il mese scorso che, nonostante la guerra ucraina possa durare anni, la vera sfida su cui concentrarsi è la Cina. Russia e Cina, ha ripetuto a Madrid lo Stoltenberg, sono minacce alla sicurezza della NATO e ai suoi valori.

 

La Cina, tramite il focoso portavoce del ministero degli esteri Zhao Lijian, ha attaccato apertis verbis questo nuovo, disinibito concetto strategico della NATO.

 

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha invece ricordato come la storia della NATO come «alleanza difensiva» sia, di base, «una barzelletta».

 

Non si tratta, in realtà, di una pura guerra di parole e scartoffie. La Svezia, temendo un’invasione russa, ha già rimilitarizzato un’isola strategica sul Baltico.

 

Non è sbagliato dire che Svezia e Finlandia siano state spinte all’adesione da pressioni britanniche, con il premier londinese a viaggiare in ambo le capitali nordiche per accelerare il percorso dei due Paesi neutrali dentro l’Alleanza Atlantica.

 

Entrambi i primi ministri scandinavi fanno parte del circuito del World Economic Forum di Davos, anche se hanno minimizzato pubblicamente il loro coinvolgimento.

 

 

 

 

Immagine di Jacques Paquier via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

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