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Il Sacro Collegio all’alba del 2023

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In un’intervista pubblicata il 18 dicembre 2022 dal quotidiano spagnolo Abc, il Sommo Pontefice rivela di aver consegnato all’allora Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, all’inizio del suo pontificato, una lettera di dimissioni dall’incarico in caso di gravi e permanenti problemi di salute, lasciando al conclave l’elezione del suo successore. Ma a proposito, che aspetto ha il Sacro Collegio all’alba del 2023?

 

 

Dopo la morte del cardinale Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino, avvenuta il 17 dicembre, e il limite di età raggiunto dal porporato honduregno Oscar Maradiaga, il Collegio cardinalizio è oggi composto da 125 elettori e 99 non elettori, per un totale di 224 principi della Chiesa.

 

Nel numero dei cardinali non elettori figura il cardinale Angelo Maria Becciu, il quale, pur non avendo raggiunto il limite di età di 80 anni, è stato sospeso dai suoi diritti di conclave dal Santo Padre il 24 settembre 2020, a causa del suo presunto coinvolgimento in attività di investimenti fraudolenti.

 

Il maxiprocesso che si tiene in Vaticano dal luglio 2021 dovrebbe far luce sull’esatto ruolo svolto dall’ex sostituto della Segreteria di Stato.

 

La maggior parte dei cardinali è stata nominata dal pontefice argentino: così, tra gli elettori, 81 sono stati creati da Francesco, 34 da Benedetto XVI e 11 da Giovanni Paolo II.

 

Al conclave potrebbero partecipare oggi quattro francesi: i cardinali Dominique Mamberti, Philippe Barbarin, Jean-Marc Aveline e Jean-Pierre Ricard.

 

La situazione di quest’ultimo potrebbe cambiare, perché l’arcivescovo emerito di Bordeaux ha riconosciuto degli atti di abuso risalenti all’epoca in cui esercitava il suo ministero sacerdotale. Un processo canonico potrebbe eventualmente portare alla privazione del diritto di voto.

 

Papa Francesco è spesso criticato per aver nominato cardinali elettori provenienti da luoghi molto diversi e lontani, che si conoscono poco, e non hanno necessariamente la competenza nelle grandi questioni come i loro colleghi che conoscono tutti i misteri della Curia. Ciò potrebbe pregiudicare il regolare svolgimento del futuro conclave.

 

Nell’intervista sopra citata concessa ad Abc, il Sommo Pontefice riconosce che potrebbero esserci problemi «dal punto di vista umano», ma cerca di rassicurare ricordando che «è lo Spirito Santo che è all’opera nel conclave». Il che, dal punto di vista del mistero della divina Provvidenza, non significa necessariamente che l’eletto sarà il migliore, ce lo ricorda la Storia della Chiesa…

 

E Francesco ricorda la proposta da lui ritenuta incongrua da parte di un cardinale tedesco durante gli incontri dell’agosto 2022 sulla Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, auspicando che «nel contesto dell’elezione del nuovo papa partecipino solo i cardinali residenti a Roma. (…) È questa l’universalità della Chiesa?» si chiede il Romano Pontefice.

 

Il numero teorico dei cardinali elettori è fissato a 120. Nella pratica è più elevato, essendo soggetto a frequenti variazioni.

 

Nel 2023, 11 cardinali perderanno il diritto di voto per limite di età: il loro numero scenderà normalmente sotto la soglia dei 120, a meno che non arrivi un nuovo Concistoro a cambiare la situazione.

 

 

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

 

 

 

 

Immagine di Antoine Taveneaux via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported2.5 Generic2.0 Generic e 1.0 Generic.

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