Geopolitica
Il regime di Kiev afferma di poter attaccare basi aeree ovunque in Russia
Il regime ucraino afferma che l’aviazione russa ha spostato i suoi bombardieri dalla base aerea russa di Engels ad altre aviosuperfici più lontane per evitare attacchi di droni ucraini.
Yuriy Ihnat, portavoce del comando dell’aeronautica delle forze armate ucraine, ha fatto la dichiarazione a seguito di un secondo attacco di droni alla base aerea strategica russa Engels nella regione di Saratov il 26 dicembre.
Secondo il ministero della Difesa russo, le difese aeree hanno abbattuto il drone vicino alla base aerea, ma la caduta di detriti ha ucciso tre uomini a terra. Notizia delle ultime ore, vi sarebbe stato un terzo attacco alla base di Engels, ma l’antiaerea russa avrebbe abbattuto il drone, riporta Reuters.
Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina, ha affermato che l’Ucraina può distruggere gli aerei russi ovunque si trovino, anche se si trovano in Estremo Oriente.
«Il nemico ha iniziato a nasconderli. Capisce che possiamo colpirli regolarmente anche in quei territori che non si aspettavano. E hanno trasferito alcuni aerei a Primorsky Krai. Ma credetemi, se necessario, raggiungeremo Primorsky Krai o anche l’Estremo Oriente, quindi non eviteranno di avere grossi problemi», si è vantato, riferisce la testata Kiev Post.
Il Danilov aveva in precedenza dichiarato ad un forum di sicurezza dello scorso settembre che «la vittoria è quando avrà luogo la deframmentazione della Federazione Russa, essa scomparirà dalla mappa entro i confini esistenti e smetterà di ficcare il naso nelle terre di altre persone». Non si tratta quindi, di un’idea di pura difesa, ma, sulla scorta del desiderio malcelato di Washington per un improbabile regime-change a Mosca, di attacco alla Russia e ribaltamento della sua entità statale.
Gli attacchi a strutture russe unite alle vanterie del Danilov tuttavia non sempre hanno portato bene all’Ucraina. A inizio ottobre, quando gli ucraini attaccarono il Ponte di Crimea (uccidendo con probabilità un camionista ignaro trasformato in kamikaze involontario), Danilov aveva emesso un tweet ironico che diceva che mostrava il ponte in fiamme e Marylin Monroe che canta «Happy Birthday Mr. President»: il giorno prima era il compleanno di Vladimir Putin.
La risposta è stata l’innesco immediato della fase due dell’operazione militare speciale, con almeno un’ottantina di missili di precisione russi a colpire infrastrutture energetiche ucraine il mattino seguente. «Per i nemici della Russia la giornata non inizia con il caffè» disse il generale Surovikin, appena promosso, chiamato sui giornali occidentali il «generale Armagheddon».
Da notare che, fino ad allora, le infrastrutture civili, il quasi otto mesi di guerra, non erano mai state toccate, cosa che, sia pur detto sottovoce, sconvolgeva il New York Times e gli analisti militari che intervistava.
Poi, le battute sul ponte e il buongiorno missilistico del generale Armagheddone.
Forse fare meno i simpatici, a volte, aiuta. Ci rendiamo conto che spiegarlo ad un regime dove il presidente è un comico che, quando non presta la voce all’orso Paddington, suona il pianoforte con il pene. Ma è falso anche quello.
Immagine screenshot da YouTube