Alimentazione

Il Programma Alimentare Mondiale è costretto a sospendere le consegne di cibo nella Gaza affamata

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Il Programma Alimentare Mondiale (WFP) ha annunciato il 20 febbraio di essere stato costretto a sospendere le consegne di cibo disperato nel nord di Gaza, a causa del «caos completo e della violenza dovuti al collasso dell’ordine civile».

 

«Israele non solo si è rifiutato di fornire la sicurezza minima necessaria per consegnare il cibo; ha anche distrutto attivamente i convogli di cibo» scrive EIRN.

 

La CNN ha pubblicato un servizio il 21 febbraio contenente prove che il 5 febbraio le truppe dell’IDF hanno bloccato un convoglio di aiuti alimentari e poi hanno sparato sui camion, non sugli autisti, ma per distruggere i camion e spargere il cibo a terra. Si trattava un convoglio dell’UNRWA; ma anche il Programma Alimentare Mondiale denuncia attacchi ai suoi camion.

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I risultati della fame indotta su Gaza sono sconcertanti. L’agenzia Associated Press ha riferito che «secondo i dati delle Nazioni Unite, l’ingresso di camion umanitari nel territorio assediato è diminuito drasticamente di oltre la metà nelle ultime due settimane. Le Nazioni Unite e gli operatori umanitari, sopraffatti, hanno affermato che l’arrivo dei camion e la distribuzione sono stati paralizzati dall’incapacità israeliana di garantire la sicurezza dei convogli in mezzo ai bombardamenti e all’offensiva di terra e da un crollo della sicurezza, con i palestinesi affamati che spesso travolgono i camion per prendere il cibo».

 

Il WFP ha messo in guardia contro un «precipitoso scivolamento verso la fame e le malattie», insistendo sul fatto che «le persone stanno già morendo per cause legate alla fame».

 

Il funzionario dell’UNICEF Ted Chaiban ha affermato in una dichiarazione che Gaza «è pronta a testimoniare un’esplosione di morti infantili prevenibili, che aumenterebbe il livello già insopportabile di morti infantili a Gaza».

 

Il 19 febbraio, il Global Nutrition Cluster, una partnership umanitaria guidata dall’UNICEF, ha riferito, secondo AP, che «nel 95% delle famiglie di Gaza, gli adulti limitano il proprio cibo per garantire che i bambini piccoli possano mangiare, mentre il 65% delle famiglie consumare un solo pasto al giorno. Secondo il rapporto, oltre il 90% dei bambini sotto i 5 anni a Gaza mangiano due o meno gruppi alimentari al giorno, una condizione nota come grave povertà alimentare. Una percentuale simile è affetta da malattie infettive, con il 70% che ha avuto diarrea nelle ultime due settimane. Oltre l’80% delle case non dispone di acqua pulita e sicura».

 

Un rapporto delle Nazioni Unite di dicembre ha rilevato che l’intera popolazione di Gaza è in una crisi alimentare, con una persona su quattro che rischia la fame.

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Immagine di RafahKid Kid via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

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