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Il professor Perrone parla contro l’obbligo vaccinale alla Camera dei deputati Lussemburgo

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Lo scorso 11 gennaio dottor Christian Perrone ha parlato alla Camera dei deputati del Lussemburgo di obbligo vaccinale e di rischi connessi al vaccino.

 

Si tratta della stessa occasione in cui, come riportato da Renovatio 21, aveva parlato il virologo premio Nobel Luc Montagnier.

 

Il dottor Christian Perronne è professore di malattie infettive e tropicali alla facoltà di medicina a Montigny-le-Bretonneux nella regione di Parigi e capo del servizio di malattie infettive dell’ospedale di Garches.

 

In qualità di presidente della commissione delle malattie infettive del Consiglio Superiore della Sanità Pubblica, è stato consigliere di diversi governi francesi in materia di sanità pubblica.

 

È stato presidente del comitato tecnico che si occupa delle politiche vaccinali in Francia e vice-presidente all’OMS del gruppo di esperti in materia di vaccini.

 

«Ci siamo fatti beffe della scienza, ci siamo fatti beffe del diritto»


«Ci siamo fatti beffe della scienza, ci siamo fatti beffe del diritto» dice Perrone nel suo intervento.

 

«I nostri politici in tutte le loro decisioni si basano su esperti che sfortunatamente, adesso è noto a tutti, hanno dei grossi conflitti di interesse con l’industria farmaceutica»

«I nostri politici in tutte le loro decisioni si basano su esperti che sfortunatamente, adesso è noto a tutti, hanno dei grossi conflitti di interesse con l’industria farmaceutica. E quando prendono decisioni di nascosto, non forniscono alcuna referenza scientifica» dichiara il medico, che stigmatizza, facendo nomi, medici e scienziati che non citano fonti e rifiutano il dibattito pubblico.

 

A proposito delle fonti, Perrone ricorda che nessuno ha mai contestato i suoi due libri sul piano scientifico. Tuttavia, i media lo accusano ogni giorno di essere «complottista».

 

«Quando ci sono state le cosiddette “prove scientifiche” abbiamo visto l’accumulo di frodi… Delle pubblicazioni nelle più grandi riviste del mondo erano fraudolente». Perrone qui si riferisce al Lancet-gate, con la rivista che manda in stampa un falso, improbabile studio per discreditare l’uso dell’idrossiclorochina nel trattamento del COVID. Il riferimento è anche al più recente Pfizergate, uscito sul British Medical Journal.

 

Il conflitto di interessi, sostiene Perrone, riguarda anche e soprattutto i media.

«Il governo francese oltre alle decine di milioni di euro che dà ogni anno ai media principali, da due anni ha dato 3 miliardi di euro ai media»

 

«È di dominio pubblico, non sono fake news, non sono io che lo dico: il governo francese oltre alle decine di milioni di euro che dà ogni anno ai media principali, da due anni ha dato 3 miliardi di euro ai media. Tre miliardi di euro! Si pretende che le casse della Francia siano vuote e si danno 3 miliardi di euro ai media! Ne potremmo costruire di ospedali!»

 

Perrone ricorda il suo background di immunologo studioso di vaccini, poi attacca: «credo che il più grande scandalo di quest’epidemia è di averci fatto credere che erano dei vaccini. Non sono per niente dei vaccini! E la prova adesso è che non funzionano, non impediscono il contagio, non impediscono le forme gravi…»

 

«Il fatto che non si impedisce il contagio è la prova formale che non sono vaccini. Dunque bisogna fermare questo delirio».

«Il fatto che non si impedisce il contagio è la prova formale che non sono vaccin

 

Perrone passa a parlare di cifre gonfiate per quanto riguarda i morti, un dubbio che sta assalendo anche le istituzioni e la virologia televisiva italiana, dove improvvisamente si scopre che la distinzione tra «morto per COVID» e «morto con COVID».

 

«Quello che mi ha poi profondamente scioccato, in qualità di specialista di vaccini, è che per un vaccino normale ci vogliono 10 anni perché sia autorizzato. In più quando vedo lo scandalo delle donne incinte: di solito ci vogliono 10 anni dopo l’autorizzazione definitiva di commercializzazione per autorizzarlo per una donna incinta (…) in questo caso è stato autorizzato nel giro di qualche mese».

 

«Quello che mi sciocca è l’assenza di studi scientifici su cui si basano le decisioni: quando il governo ci dice che ci vogliono tre dosi, e tra poco 4 dosi, 5 dosi, 6 dosi, 7 dosi, non si sa, ci sono zero dati scientifici su cui si basano queste decisioni».

 

«Quello che mi sciocca molto è che l’EMA [l’Agenzia del Farmaco UE, ndr] ha confessato la scorsa estate che non conoscevano la composizione completa di questi vaccini. Tuttavia li autorizzano».

Per un vaccino normale ci vogliono 10 anni perché sia autorizzato. In più quando vedo lo scandalo delle donne incinte: di solito ci vogliono 10 anni dopo l’autorizzazione definitiva di commercializzazione per autorizzarlo

 

Il dottor Perrone quindi parla dei numeri dei morti dopo il vaccino in Europa e USA, includendo i casi degli sportivi.

 

«Sempre più oncologi degli Stati Uniti hanno mostrato che c’è un numero crescente di morti di cancro dopo la vaccinazione» sostiene Perrone.

 

«L’ultima parola è sul diritto: direi che è tutto illegale, poiché come detto prima un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata non può essere ottenuta che in caso di assenza di trattamenti efficaci. Ora ci sono centinaia di pubblicazioni scientifiche, c’è l’esempio dell’India e di altri Paesi, che mostrano che ci sono trattamenti efficaci».

 

«Quello che mi sciocca molto è che l’EMA [l’Agenzia del Farmaco UE, ndr] ha confessato la scorsa estate che non conoscevano la composizione completa di questi vaccini. Tuttavia li autorizzano»

«Soprattutto, la cosa più importante è che siamo ancora nella fase 3 dell’esperimento,  e che nei trattati internazionali, incluso il codice di Norimberga, è totalmente vietato imporre un obbligo per un prodotto sperimentale» continua il medico specialista in vaccini.

 

«Quindi, ogni Stato e ogni parlamentare che vota per un obbligo relativo a un prodotto sperimentale può essere portato in giudizio personalmente in causa penale in un tribunale internazionale per una colpa estremamente grave che mette in pericolo la vita degli esseri umani».

 

Infine, Perrone parla sulla questione delle vaccinazioni ai bimbi:

 

«Siccome parliamo dei bambini, vorrei terminare su questo punto: ci sono bambini che muoiono di vaccino, e adesso sappiamo che quelli che muoiono del vaccino sono più numerosi di quelli che muoiono di COVID, giacché [fra i bambini] ci sono quasi zero morti di COVID» sostiene il medico.

«Ogni Stato e ogni parlamentare che vota per un obbligo relativo a un prodotto sperimentale può essere portato in giudizio personalmente in causa penale in un tribunale internazionale per una colpa estremamente grave che mette in pericolo la vita degli esseri umani»

 

«Nella cerchia delle mie conoscenze conosco una ragazza di 17 anni e una di 20 anni che sono morte 8 giorni dopo la vaccinazione: una di infarto del miocardio, e mai avevo visto nella mia carriera un infarto del miocardio all’età di 20 anni; l’atra di embolia polmonare».

 

«Quindi – conclude Perrone rivolgendosi ai deputati lussemburghesi – vi domando una moratoria su questi prodotti che non sono dei vaccini, che non sono stati valutati in modo corretto, di cui avremo le valutazione definitiva tra molti anni».

 

Il video è stato sottotitolato in italiano da un benemerito lettore di Renovatio 21.

 

 

 

 

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