Epidemie

Il primo ristoratore ribelle

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Colpisce davvero questo sommovimento di piazze. Pur avendo tanti punti ancora poco chiari e, soprattutto, da analizzare attraverso ragionamenti che non possono guardare o tener conto solo della punta dell’iceberg.

 

Credo però ci sia stato un imprenditore in Italia in grado di dare la risposta più netta di tutte e ottenendo un risultato ben più eclatante di cinque piazze unite a dire poco e niente, come in talune città di minor rilevanza mediatica è accaduto.

 

Il nome dell’imprenditore è Umberto Carriera, che appena trentenne gestisce ben 6 ristoranti che vanno dal pesarese fino alla riviera.

 

Un atto che dovrebbe far riflettere tutte le associazioni di categoria che non ad oggi paiono opporsi alla catastrofe in atto.

Carriera, che non a caso ha scritto a soli 27 anni un romanzo titolato «Il coraggio delle scelte», un paio di sere fa, precisamente lunedì 26 ottobre, giorno in cui è entrato in vigore l’ultimo DPCM, ha deciso di non chiudere il suo ristorante a Pesaro organizzando anzi una cena con 90 clienti promossa via social, e quindi in maniera pubblica e trasparente. 

 

Come si può vedere nel video ben documentato da una TV locale, le forze dell’ordine con circa 20 agenti coinvolti nell’operazione hanno cercato di fare irruzione nel ristorante trovandosi però davanti una folla di persone che al grido «Libertà! Libertà! Libertà!» ha continuato la propria cena fino al termine, lasciando polizia e vigili inermi davanti a tale situazione. Il giovane titolare pesarese ha continuato a brindare con i suoi clienti, e ha promesso che non chiuderà nemmeno uno dei suoi locali, a costo di farsi arrestare.  

 

A fine cena le forze dell’ordine hanno multato Carriera per una somma pari a €400, ordinando la chiusura del locale fino al 31 ottobre. Questo però non ha fatto indietreggiare di un passo il titolare, che anzi intervistato da alcuni programmi Mediaset ha dichiarato che aprirà un ristorante al giorno sia a pranzo che a cena, per continuare a protestare contro il DPCM.

 

Un atto che vale più di mille parole.  Un atto che dovrebbe far riflettere tutte le associazioni di categoria che non ad oggi paiono opporsi alla catastrofe in atto.

 

PS: se qualcuno ha visto i sindacati fare qualcosa di serio e concreto, batta un colpo.

 

Cristiano Lugli 

 

 

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