Gender

Il presidente serbo si rifiuta di legalizzare i «generi non binari» e il matrimonio omosessuale

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Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha dichiarato domenica che non firmerà alcuna legge sui matrimoni per coppie dello stesso sesso o di genere non binario fintanto che sarà il capo dello stato.

 

«Non firmerò un documento che riconosce alcun genere diverso da maschio e femmina, o fluidità di genere, quando una persona dice di sentirsi maschio o femmina in momenti diversi», ha detto Vucic alla TV serba.

 

«Finché sarò presidente, questa cosa rimarrà proibita», ha detto Vucic, aggiungendo che la società serba è tradizionale.

 

La Serbia è stata criticata dall’Unione Europea per la sua posizione conservatrice, ha detto Vucic, e ha suggerito che la colpa fosse sua.

 

Il primo ministro serbo è attualmente una signora dichiaratasi apertamente lesbica, Ana Brnabic, appartiene al Partito Progressista Serbo (SNS) dello stesso Vucic, una formazione di matrice nazional-conservatrice nata nel 2008 da una scissione del Partito Radicale Serbo (SRS), di cui mutua le posizioni ma in maniera nettamente più moderata.

 

Il SNS, partito maggioritario nel Paese, è filo-europeo ma anti-NATO, e il governo serbo negli ultimi anni ha mantenuto relazioni anche militari con Paesi come Russia e Cina.

 

Come riportato da Renovatio 21, lo scorso anno è emerso che Olaf Scholz, in visita a Belgrado nel mezzo di isterie di ogni sorta per gli incontri tra la diplomazia serba e il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, avrebbe detto a Vucic che se voleva entrare in Europa doveva cedere sul Kosovo.

 

Con ogni evidenza, Vucic non ha obbedito. Anzi, ha rilanciato ricordando che in ballo c’è un progetto di provocazione di Belgrado per iniziare una nuova guerra NATO-Serbia.

 

Ora potrebbe arrivare per la Serbia arrivare un altro ultimatum: come all’Uganda. Magari recapitato dalla Casa Bianca, magari dalla Banca Mondiale. O accettate Sodoma, o ci arrabbiamo.

 

E non è escluso, che come per Kampala, non si registrino anche in Serbia improvvise stragi di organizzazioni terroristiche che si pensava avessero sepolto l’ascia da decenni

 

 

 

 

 

Immagine di Vojska Srbije via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Serbia (CC BY 3.0 RS)

 

 

 

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