Persecuzioni

Il presidente estone si rifiuta di firmare la legge che vieta la Chiesa Ortodossa

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Il presidente dell’Estonia, Alar Karis, si è rifiutato per la seconda volta di sostenere una controversa legge che prende di mira la più grande confessione cristiana del Paese, la Chiesa ortodossa cristiana estone (ECOC), che a suo dire viola la costituzione dello Stato baltico.

 

Il disegno di legge, inizialmente approvato dai legislatori ad aprile, mira a impedire alle organizzazioni religiose di intrattenere legami con organismi stranieri considerati una minaccia per la sicurezza, vietando alle chiese locali di intrattenere legami o relazioni economiche con tali enti sanciti in documenti fondativi o statuti.

 

La legge che mirava a impedire che le entità religiose fossero governate da enti o leader stranieri considerati una minaccia è stata abbandonata dopo l’opposizione di Karis al disegno di legge ad aprile. Egli sostiene, tuttavia, che le modifiche non siano state sufficienti.

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Il disegno di legge «limita in modo sproporzionato la libertà di culto e di congregazione», ha affermato giovedì Karis, criticando la definizione di «minaccia» contenuta nella legislazione come estremamente «vaga».

 

Tallinn dispone di «altri mezzi efficaci» per combattere quella che ha definito influenza straniera e una «ingerenza così estesa» nella vita religiosa della popolazione non è necessaria. I legislatori hanno apertamente ammesso di aver cercato di esercitare un controllo «sugli insegnamenti della Chiesa e sui rituali religiosi», ha affermato.

 

La decisione del presidente ha suscitato critiche da parte del ministro degli Interni estone Igor Taro, il quale ha affermato che il disegno di legge mirava a proteggere la «sicurezza» del Paese e non avrebbe portato a «un divieto del cristianesimo ortodosso o di qualsiasi altra religione».

 

La ECOC ha ripetutamente espresso preoccupazione per la legge. A giugno, ha avvertito che il disegno di legge interferiva «in modo sproporzionato» con la vita interna delle associazioni religiose, anche dopo la modifica della sua versione iniziale.

 

In precedenza, la Chiesa era stata costretta a rivedere il proprio statuto e a rimuovere qualsiasi riferimento al Patriarcato di Mosca, nonostante mantenesse legami storici e canonici con la Chiesa ortodossa russa (ROC), in seguito all’escalation del conflitto in Ucraina nel 2022.

 

La Chiesa Ortodossa Russa ha già condannato il disegno di legge come discriminatorio nei confronti dei 250.000 fedeli ortodossi estoni, sottolineando che la ECOC non si è mai impegnata in politica né ha messo a repentaglio la sicurezza pubblica.

 

Secondo i dati governativi, circa il 16% degli estoni si identifica come cristiano ortodosso e l’8% come luterano.

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Immagine di Adam Jones via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

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